Fabriano

Sanità a Fabriano, gli strali dei sindacati di categoria e pensionati

Partendo dal caso Sassoferrato con l’accorpamento e dimezzamento dei posti letto fino al 15 settembre prossimo per l'ospedale di Comunità locale e citando anche le difficoltà di Pediatria a Fabriano, Cgil-Cisl-Uil e Spi-Fnp-Uilp chiedono un incontro a Bevilacqua

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – I sindacati di categoria di Fabriano e le rispettive sigle dei pensionati chiedono un incontro con il direttore dell’Area Vasta n. 2, Maurizio Bevilacqua. «Le manovre della sanità marchigiana, bilanci e conti più importanti delle persone», l’incipit della nota a firma congiunta Cgil-Cisl-Uil e Spi-Fnp-Uilp.

«Cosa devono fare i cittadini dell’area montana continuamente penalizzati dalle riduzioni dei servizi, costretti a rinunciare alle cure o sottoporsi a disagi negli spostamenti continui, che per gli anziani significa rinunciare? Questa gestione della Sanità proprio non ci piace. Non possiamo vantare straordinari risultati di bilancio quando si riducono servizi e personale. I cittadini sono entità complesse che subiscono le scelte di un’amministrazione che lavora come fredda calcolatrice e non risponde alle organizzazioni sindacali che chiedono di discutere e risolvere tali problematiche», si legge nella nota.

Quindi, il caso Sassoferrato con l’accorpamento e dimezzamento dei posti letto fino al 15 settembre prossimo. «Ci uniamo alle rivendicazioni del Sindaco di Sassoferrato, ribadendo che la gestione del personale va pianificata e non vanno prese decisioni di mobilità degli operatori sanitari in emergenza, a esempio Presidio ospedaliero di Sassoferrato, Pediatria di Fabriano, Centro antidiabetico, Distretto Sanitario di Serra San Quirico, tutte decisioni che vanno a colpire nel periodo estivo e natalizio, soprattutto la popolazione più debole. Le stagioni si conoscono, le ferie sono un diritto irrinunciabile delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, particolarmente importanti per medici e infermieri che lavorano in maniera encomiabile sulla vita e sulla salute delle persone. Non si possono chiedere turni impossibili al personale, a rischio di errori determinanti per la qualità della vita dei pazienti».

Secondo i sindacati, «Non si può accettare questa gestione della sanità a vantaggio delle privatizzazioni dei servizi che escludono i meno abbienti, costretti alle rinunce della salute quando la nostra Costituzione dice di garantire cure gratuite per chi non ha la possibilità di pagare i servizi; lunghe attese, carenza di personale, chiusura di servizi, operatori sanitari costretti a coprire le necessità di più ospedali, trasferendosi da un polo sanitario all’altro. La positività dei bilanci della sanità regionale e la virtuosità che vanta il Presidente Ceriscioli con delega alla Sanità, ha un costo troppo elevato per i cittadini che non sono trattati con equità e considerati cifre da ballottaggio. Insistiamo nel dire al Presidente Ceriscioli e all’ Ing. Bevilacqua che così non va. Noi non molleremo mai, e se necessario intensificheremo le nostre iniziative».

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