Fabriano

Quadrilatero, bagarre fra il sindaco di Fabriano e le Regioni Marche e Umbria

Lavori fermi da oltre sette mesi nel cantiere. Ieri si è svolto un incontro istituzionale sulla procedura di concordato preventivo attivata da Astaldi SpA con i rappresentanti del coordinamento delle imprese creditrici e delle organizzazioni di categoria e con il rappresentante della società e di Anas, Guido Perosino

I Lavori alla Quadrilatero fermi
I Lavori alla Quadrilatero fermi

FABRIANO – Le Regioni Marche e Umbria hanno convocato un incontro istituzionale sulla procedura di concordato preventivo attivata da Astaldi SpA a Fabriano con i rappresentanti del coordinamento delle imprese creditrici e delle organizzazioni di categoria e con il rappresentante della Quadrilatero e di Anas, Guido Perosino. Il sindaco, Gabriele Santarelli, grida allo sgarbo istituzionale. Gli fa eco, la deputata pentastellata, Patrizia Terzoni, che stigmatizza i risultati della riunione.

Lavori fermi da oltre sette mesi per il progetto Quadrilatero, maxi-lotto n. 2 che comprende il raddoppio della SS. 76 tratto Fabriano-Serra San Quirico. Uno stop dovuto alle difficoltà finanziarie del contraente generale, Astaldi, finita in concordato preventivo per difficoltà finanziarie. Ebbene, ieri, le Regioni Marche e Umbria hanno convocato un incontro tematico, cioè non sullo stop dei lavori, ma sulle aziende subappaltatrici che vantano crediti di 40 milioni di euro nei confronti della stessa Astaldi.

«La realizzazione della Perugia-Ancona non può penalizzare il sistema economico e produttivo delle due Regioni. Va garantito un percorso credibile per garantire le imprese che lavorano alla realizzazione dell’arteria». È quanto hanno chiesto i presidenti Luca Ceriscioli e Catiuscia Marini. «Innanzitutto, emerge la difficoltà a mettere attorno a un tavolo tutti gli interlocutori necessari per sbloccare questa situazione. L’incontro è stato utile per ricercare ancora di più l’impegno nel riuscire con Anas e Ministero, con tutti gli interlocutori necessari a sbloccare la situazione. Il primo obiettivo è garantire alle imprese che hanno lavorato di avere una risposta. Non è possibile che per la quarta volta una ditta in difficoltà scarichi tutto sulle imprese del territorio. Parliamo di 40 milioni di lavori. Ripartire dalle imprese del territorio è anche la strada che permetterebbe di procedere più velocemente nei cantieri. Far entrare altre ditte significa spendere ancor più denaro e perdere altro tempo», si conclude la nota diffusa dalle due Regioni.

Ma la bagarre politica è dietro l’angolo. Infatti, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha duramente attaccato le due Regioni per non averlo invitato, parlando di sgarbo istituzionale e attaccando il presidente Ceriscioli perché, a suo dire, ha tentato di nascondere il summit stesso, facendo prenotare la sala dell’Unione montana all’Asur e non alla Regione.

A dargli manforte, la parlamentare pentastellata di Fabriano, Patrizia Terzoni. «Apprendo con sconcerto le notizie riguardanti la riunione sul futuro dei lavori della Quadrilatero durante la quale i presidenti Ceriscioli e Marini sarebbero intervenuti per chiedere di subordinare la ripresa delle attività nei cantieri al pagamento da parte di Astaldi di tutte le pendenze verso le aziende subappaltatrici.

Una richiesta del genere determinerebbe ritardi di mesi se non peggio, visto che Astaldi opera in regime di concordato e vede i pagamenti scaglionati secondo quanto stabilito dal piano deciso dal Tribunale. Ancora peggiore sarebbe l’ipotesi di escludere Astaldi e di procedere con la selezione di un’altra azienda per terminare i lavori, cosa che porterebbe via anni. I due presidenti stanno cercando di mettere in ulteriore difficoltà un territorio e un’economia che non hanno certo bisogno di cantieri fermi per mesi e anni? Credono nel “tanto peggio tanto meglio”? Pur dovendo tenere conto delle legittime aspettative delle ditte interessate che devono recuperare quanto gli spetta, ritengo invece che bisogna vedere il problema nel suo complesso e cercare di portare a casa l’immediata ripresa dei lavori senza ulteriori ritardi. Rimango allibita quando sono rappresentanti istituzionali a creare pericolosi strappi e forzature davanti a un problema delicato e complesso», conclude Terzoni.

 

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