Fabriano

La passione per le auto del Conte Vallemani

Era la fine degli anni Venti del secolo scorso. I figli dei due autisti del nobile fabrianese ci raccontano i ricordi dei loro padri alla guida di quella fantastica Bugatti che poteva arrivare a Roma in tre ore

L'autista Silvio Mariani alla guida della Bugatti del Conte Vallemani sul finire degli anni Venti

FABRIANO – Le antiche foto ci raccontano il passato. Da alcune di esse scopriamo che il Conte Giuseppe Vallemani (famiglia signorile di Fabriano) aveva una gran passione per le auto sportive. Siamo alla fine degli anni Venti del secolo scorso.

«In questa foto – ci spiega Alberto Mariani – c’è mio padre Silvio, che era l’autista del Conte, a bordo di una sportivissima Bugatti tipo 43 immatricolata nel dicembre del 1928, di proprietà del Vallemani». Autista del Conte, saltuariamente era pure Eleocandio Natali, classe 1901, e anche lui come Mariani, quel giorno, alla eccezionale presenza del fotografo, si mise in posa su quella sportivissima auto che aveva l’onore di guidare. «Anche mio padre era un grande appassionato di motori», ci racconta il figlio di Eleocandio, Paolo Natali.

Anche Eleocandio Natali, altro autista del Conte Vallemani, in posa sulla sportivissima Bugatti

Anche allora, insomma, i benestanti avevano le loro passioni. «Quella Bugatti aveva una cilindrata di 2200 cm cubi – prosegue Mariani – motore 8 cilindri con compressore, velocità massima 170 chilometri orari. Una gran macchina, per quei tempi». Con quella super automobile, il Conte poteva andare rapidamente a Roma per i suoi uffici. «Mio padre – prosegue Mariani – mi raccontava che riuscivano a raggiungere la capitale in tre ore, viaggiando di notte, senza traffico, su strade non asfaltate. Anche allora andavano forte!».

Immagini e ricordi d’altri tempi, ma estremamente affascinanti. «A volte penso – conclude Mariani – a come doveva essere viaggiare a quel tempo, rompendo il silenzio della notte mentre l’auto rombante sfrecciava attraverso i paesini lungo la strada per Roma, a fari alti tra la polvere, a tutto gas…».

Il Conte, dicevamo, aveva la passione delle auto. «E talvolta partecipava a delle gare in salita, come si faceva quella volta – continua il racconto Mariani. – Erano auto potenti, che richiedevano perizia nella guida, basti pensare che il volante era a presa diretta, come un go-kart, e il cambio non era sincronizzato».

Paolo Natali, a sua volta, tira fuori dal suo nutrito archivio fotografico uno “scatto” del 1927 relativo ad una corsa di due auto da Fabriano a Collegiglioni, andata e ritorno, finita sui giornali dell’epoca per l’eccezionalità dell’evento.

1927: corsa a due auto da Fabriano a Collegiglioni e ritorno

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