Fabriano

Farroni sfiora il podio ai Mondiali: quarto nella gara su strada

In Sud Africa, il fabrianese ha dato il massimo contro validi avversari in un percorso veloce, a lui non congeniale. «Chi è andato sul podio può guidare con due mani, io sostanzialmente posso far forza solo con una... e in tracciati del genere la differenza si sente. Per questo sono soddisfatto lo stesso, stavolta proprio non potevo fare di più»

In questa immagine televisiva, Durst, Farroni e Figueroa in fuga, poi verranno ripresi da Hills nel finale

FABRIANO – Ha accarezzato a lungo il sogno di poter salire sul podio, il fabrianese Giorgio Farroni, impegnato oggi pomeriggio – sabato 2 settembre – nella gara su strada ai Campionati Mondiali di Ciclismo Paralimpico in Sud Africa. Infatti, almeno fino a due chilometri e mezzo dalla fine (erano 30,4 i chilometri totali del percorso in questa categoria di disabilità T2), il quarantunenne azzurro era lì davanti, dimostrando ancora una volta grande carattere e determinazione. Ma al traguardo si è dovuto accontentare del 4° posto, che resta comunque un grande risultato.

Lo stesso Giorgio, nel dopo gara, ci ha spiegato perché è lo stesso felicissimo per come è andata. «Il percorso era molto veloce – riferisce dal Sud Africa – quindi adatto a chi può spingere forte guidando con due mani. Io posso fare forza solo con una (Farroni è emiplegico, in pratica riesce a controllare bene solo la parte destra del corpo, nda) e perciò in gare del genere un po’ soffro. Ecco perché il mio quarto posto è comunque un gran risultato per me».

Il fabrianese Giorgio Farroni

Nonostante tutto, Farroni ha affrontato la gara a tutta birra, come suo solito. Del resto, lo aveva promesso anche a noi il giorno precedente: voleva riscattare l’8° posto di giovedì nella cronometro. «Ho cercato di correre sempre avanti per non rischiare di rimanere staccato nei vari gruppetti – ci racconta la gara il fabrianese. – Ben presto siamo rimasti solo in tre davanti (Farroni, il tedesco Durst e lo spagnolo Figueroa, nda), ma al penultimo giro è rientrato il neozelandese Hills, che era ad inseguire a 50” di distanza, e il suo arrivo ha scombussolato un po’ tutto, ci sono stati alcuni scatti nell’ultima discesa e a due chilometri e mezzo non li ho tenuti più, perché, come dicevo, chi è andato sul podio può guidare con due mani, io sostanzialmente con una».

E così la vittoria ha sorriso ancora una volta al tedesco Hans Peter Durst in 56’ 51”, che ha così bissato l’oro vinto nella cronometro. Secondo è giunto il neozelandese Stephen Hills con appena due secondi di ritardo. Terzo lo spagnolo Joan Reinoso Figueroa in 57’ 02”. Farroni è arrivato quarto in 57’ 34”.

«Nel dopo gara, tutti mi hanno fatto i complimenti perché hanno detto che sono andato veramente forte per le caratteristiche del percorso e per la bravura degli avversari. Anche se di solito sono uno che non si accontenta mai, stavolta penso proprio di poter dire che non potevo fare di più…», conclude e saluta Giorgio Farroni, che si conferma un grande personaggio ed esempio per lo sport.

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