Fabriano

Fallimento Tecnowind, assemblea ad alta tensione con i lavoratori

Clima teso questa mattina nella sala consiliare di Palazzo del Podestà a Fabriano, dopo la notizia del fallimento dell'azienda data ieri. «Non è possibile che ne siamo venuti a conoscenza tramite i mezzi di informazione», dicono le tute blu

Un momento dell'assemblea sul fallimento della Tecnowind

FABRIANO – Clima teso all’assemblea dei lavoratori Tecnowind con i rappresentanti sindacali, accompagnati dai responsabili dell’ufficio vertenze, che si è svolta questa mattina, 20 febbraio, nella sala consiliare di Palazzo del Podestà a Fabriano.

Quasi tutte presenti le tute blu dell’azienda, attiva nel comparto cappe e piani cottura, dichiarata fallita dal Tribunale di Ancona, ben oltre le duecento persone su 247 complessive. La notizia del fallimento si è diffusa ieri, 19 febbraio, mentre vi erano ancora lavoratori in fabbrica a lavorare. E proprio questa non tempestiva comunicazione è stata al centro della prima parte dell’assemblea. Le tute blu hanno mostrato tutta la loro rabbia per quanto avvenuto. «Non è possibile che ne siamo venuti a conoscenza tramite i mezzi di informazione e invece da voi non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. È vergognoso, abbiamo lavorato fino alle 17, ignari della tragedia che si era appena compiuta. Non ci avete tutelati, al posto vostro mi sarei dimesso», le parole dei rappresentanti delle parti sociali.

I lavoratori presenti

«Il Tribunale non ha il dovere di comunicare ai sindacati le proprie decisione, lavora in autonomia e noi ne siamo venuti a conoscenza quando il dispositivo della sentenza è stato pubblicato. Neppure la Regione, aveva contezza di questa decisione. Eravamo tutti impegnati a preparare la documentazione necessaria per chiedere gli altri sei mesi di cassa integrazione in base alle circolari attuative ed esplicative della Legge di Stabilità. Dobbiamo capire cosa accadrà, cosa hanno in mente, non è stato concesso l’esercizio provvisorio e per questo alle 12:30 incontreremo il curatore fallimentare e, poi, oggi pomeriggio sarà convocata una nuova assemblea, così vi informeremo su quanto scaturito da questo incontro», la road map resa nota dai sindacati.

Intervento che è stato interrotto più volte da domande dei lavoratori. Tensione palpabile e j’accuse nei confronti delle parti sociali. «Siamo stati presi per i fondelli dall’azienda e dai sindacati. Non sono stati ancora apposti i sigilli e chiunque potrebbe entrare in azienda. Vogliamo che informiate che fine hanno fatto gli asset cinesi e romeni della Tecnowind, sono stati venduti?», l’affondo dei lavoratori.

«Ci informeremo anche su questo punto con il curatore. Vogliamo capire perché è stato negato il futuro a 250 famiglie. Di certo ci saranno degli adempimenti che andranno fatti prima dell’udienza fissata per l’8 maggio prossimo. Faremo tutto in modo collettivo. Probabile che ci sia l’avvio della procedura di mobilità collettiva per tutti i lavoratori, quindi ci saranno i licenziamenti e l’apertura degli ammortizzatori sociali, la Naspi per 24 mesi, e l’iter per la riscossione dei crediti. Alle 12:30 lo sapremo dopo incontro con il curatore. Ogni lavoratore dovrà indicare il proprio intero credito e insinuarsi al passivo, 30 giorni prima dall’udienza deve essere depositata tutta la documentazione».

I sindacati

Poco prima della conclusione di questa prima parte dell’assemblea, ci si rivedrà oggi pomeriggio, ha preso la parola il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. «Questa mattina ho parlato con l’assessore regionale Loretta Bravi, tutti noi siamo in attesa delle motivazioni circa la decisione del Tribunale. Loro stanno contattando il curatore. Aspettiamo gli aggiornamenti. Sono stato sempre scettico sui percorsi che si stavano seguendo, l’ho manifestato. È facile fare i salvatori della patria, non ho la possibilità di prendere impegni particolari, mi sono interessato, ho partecipato, assumendo un ruolo di garanzia. Io non mi sento di prendere impegni maggiori. Bisogna capire la direzione che si prenderà».

Presente all’assemblea anche il segretario cittadino del Pd, Francesco Ducoli. «Tutta la nostra comunità è stata profondamente colpita dalla notizia del fallimento della Tecnowind, la nostra preoccupazione e vicinanza va alle famiglie dei lavoratori colpiti; è solo immaginabile lo sconforto, la frustrazione e l’incertezza che stanno vivendo in queste ore così tante persone. Tutte le forze politiche, sindacali, sociali, senza colori o pregiudizi, sono chiamate ad intervenire per salvaguardare prima di tutto i lavoratori e le loro famiglie. Come Pd ci siamo attivati per relazionarci con il curatore e verificare ogni possibile strada percorribile. È imperativo evitare che dal fallimento della Tecnowind una crisi industriale si muti in una irreparabile crisi sociale».

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