Cultura

Il poeta palestinese Ashraf Fayadh, che rischia la condanna a morte, approda a Jesi con le sue opere

Le opere del poeta saranno esposte all'Hemingway Cafè di Jesi nell'ambito del workshop condotto da Camilla Boemio al Magazzino D'Arte e organizzato da Davide Zannotti. Fayadh ha curato la mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia nel 2013

Una delle serate estive organizzate all'Hemingway Cafè di Piazza delle Monnighette
Una delle serate estive organizzate in Piazza delle Monnighette

JESI – Week end eccezionale all‘Hemingway Cafè di Jesi che mette in mostra le opere di Ashraf Fayadh, poeta palestinese di 36 anni condannato a morte dal regime wahhabita.

Camilla Boemio
La curatrice e critica d’arte Camilla Boemio ospite a Jesi con il suo workshop

Il poeta, che nonostante la giovane età si è fatto conoscere ed apprezzare per i suoi componimenti, fa parte del collettivo di artisti Edge of Arabia ed ha curato la mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia nel 2013. L’artista palestinese rientra nel week end (17 e 18 marzo) che l’Hemingway ha dedicato a Camilla Boemio: il workshop “Apprehension. Global Society and Contemporary Art on the Twitter/Istangram Generation”, organizzato da Davide Zannotti, si terrà al Magazzino d’Arte di Costa Mezzalancia. Il workshop seguito dalla curatrice e critica d’arte Camilla Boemio, vuole indagare sul come la modernità abbia contaminato il mondo dell’arte, se ne tragga giovamento, se questo mutamento sia diventato una risorsa o abbia solo sconvolto le regole.

Ashraf Fayadh
Il poeta Ashraf Fayadh in un manifesto realizzato da Amnesty

Proprio con l’intento di promuovere artisti emergenti, saranno esposte anche le opere di Ashraf Fayadh, condannato in Arabia Saudita alla pena capitale, con riduzione il 3 febbraio 2016, a 8 anni di galera, 800 frustate e la rinuncia totale alla sua opera letteraria contestata perché si evince una critica alla religione, al consumismo, alla società nel mondo arabo.

Davide Zannotti
Davide Zannotti

Per rafforzare la solidarietà internazionale con l’artista, il progetto è teso a mantenere la pressione internazionale per la scarcerazione di Ashraf Fayadh. Ma non è tutto: a proposito di giovani artisti, l’Hemingway Cafè di Piazza delle Monnighette ospita anche il talentuoso fotografo Enrico Fabi. La serie esposta “Il rumore del mare” indaga gli aspetti della propria personalità e come gli altri ci percepiscono in un gioco raffinato di raffigurazioni. Il lavoro è stato selezionato e inserito nel catalogo di Fahrenheit39 Festival sul design dell’editoria indipendente a Ravenna, nel 2017.

Altro ospite sarà l’artista marchigiano Marco Corridoni. Dal 2013 espone in diverse collettive, tra Urbino e Milano, e viene selezionato come finalista in alcuni tra i più prestigiosi contest artistici, come il Premio Nazionale delle Arti di Bari e il Premio Arte Laguna a Venezia. Il suo lavoro è una perfetta sintesi estetica e di significato, figurazione e materia. Sarà esposto nel Magazzino d’Arte l’installazione “Angeli Del Nostro Tempo” e all’Hemingway due ritratti parte di un ciclo più ampio dedicato alla riflessione sul tema della bellezza come prigione contemporanea. Le opere all’Hemingway rimarranno esposte fino al 31 marzo prossimo, quelle al Magazzino d’Arte per questo fine settimana (poi solo su prenotazione).

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