Cultura

“AnconaApreAncona”: ecco i luoghi mai visti del porto dorico

Il numero 11 della rivista "Mappe” dedica ampio spazio alla trasformazione della città e il 3 e 4 marzo è prevista l'apertura dell'Ex Palazzina Direzionale Fincantieri e un percorso urbano dall’Arco Bonarelli all’Arco di Traiano. Ospite speciale: lo psicoanalista argentino Aldo Raoul Becce

Da sin. Cristiana Colli, Vittorio Gagliardini, Carlo Birrozzi, Valeria Mancinelli, Rodolfo Giampieri

ANCONA – Aperture speciali di luoghi mai visti, inaccessibili, segreti. Un viaggio nei luoghi simbolo del porto dorico grazie al progetto “AnconaApreAncona”, promosso dalla rivista “Mappe“, in collaborazione con una pluralità di soggetti, che interesserà la cittadinanza nei giorni 2-3-4 marzo.

Il numero 11 di “Mappe – Luoghi Percorsi progetti nelle Marche”, la rivista edita dal gruppo Gagliardini di Monteroberto, dedica ampio spazio alla trasformazione della città a partire dal porto, con uno speciale focus sul Piano Strategico, cui si aggiungono alcune realizzazioni importanti per il rilancio dell’offerta turistica e culturale, come il restyling dello storico Hotel Palace e dell’ascensore del Passetto. Il programma, ideato e curato da Cristiana Colli, è realizzato in collaborazione con il Comune di Ancona, l’Autorità Portuale del Medio Adriatico, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Fincantieri SpA, l’Istituto Tecnico “Volterra-Elia” e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Ancona, di ADI MAM, Inu e Inarch Marche.

Lo psicoanalista Aldo Raoul Becce

«Il porto, nella terra di mezzo tra permanenza e prospettiva, – dichiara Cristiana Colli – introduce a un’immersione millenaria e stratificata fatta di transiti, traffici, culture, appartenenze, conflitti tra capitale e lavoro, tra arrivi e partenze: un affaccio sul futuro che chiede autocoscienza elaborazione e consapevolezza della complessità “psichica” che c’è, c’è stata e ci sarà, dentro una metafora che rimanda all’idea di psicoanalisi della città. Per questo l’ospite speciale della presentazione sarà lo psicoanalista di origine argentina Aldo Raoul Becce, che terrà una conferenza dal titolo “Abitare la diversità-Architettura dell’inconscio”. L’appuntamento è venerdì 2 marzo alle 18.30 nei locali dell’Istituto Nautico, e l’iniziativa sarà aperta da una round table di benvenuto con Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, Mario Gagliardini, editore di Mappe, Rodolfo Giampieri Presidente dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico, Carlo Birrozzi, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Patrizia Cuppini, Dirigente Istituto Volterra-Elia e Cristiano Toraldo di Francia, Direttore Editoriale di Mappe.

Il programma
Sabato 3 marzo e domenica 4 aperture speciali dell’Ex Palazzina Direzionale Fincantieri, orari 10-12 e 14-16 (prenotazioni dal 26 febbraio sul sito www.porto.ancona.it) e un percorso urbano dall’Arco Bonarelli all’Arco di Traiano con gli archeologi Maria Raffaella Ciuccarelli e Giacomo Piazzini, partenze alle 10,30 e alle 14,00, durata circa 45 minuti (prenotazioni all’indirizzo sabap-mar.segreteria@beniculturali.it ). «Torniamo ad Ancona con partner importanti e aperture speciali dopo la Chiesa del Gesù, la Polveriera Castelfidardo e il mercato ittico del Mandracchio – dice Vittorio Gagliardini – la presentazione della rivista Mappe è ancora una volta occasione di conoscenza e valorizzazione dei luoghi, ma anche di socialità condivisa con le tante comunità che contribuiscono alla creazione del valore in questo territorio. Il 2018 segna i 60 anni di fondazione della nostra impresa: un onore per me e una grande responsabilità, quella di rinnovare e aumentare l’impegno per la qualità del progetto architettonico marchigiano e adriatico, in tutte le sue traduzioni, temporanee e permanenti».

«Questo progetto – dichiara il sindaco Valeria Mancinelli – è una grande opportunità di apertura della città al mondo attraverso canali privilegiati. Siamo molto contenti e soddisfatti che una rivista prestigiosa dia spazio ad Ancona». «Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa di Mappe perché crediamo fortemente nella valorizzazione e nell’unicità dei luoghi del porto – dichiara Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale – è importante riappropriarsi del rapporto porto-città e ritrovare le radici attraverso la cultura e le innovazioni per mettersi al servizio della crescita della comunità».

Arco di Traiano

PERCORSO URBANO DALL’ARCO BONARELLI ALL’ARCO DI TRAIANO – Il percorso urbano con gli archeologici nella città che non si vede si snoda attraverso il tessuto della città greca e romana di Ancona, in parte invisibile e in parte da scoprire, tra i palazzi del colle Guasco e le banchine del porto antico. Un’eccezionale anteprima, riservata ad un gruppo di 20 visitatori prenotati, farà apparire, dietro il portone della sede dei Carabinieri del Nucleo TPC di Ancona in via Pio II, un lungo e imponente tratto – perfettamente conservato ma solitamente celato ai visitatori – del muro perimetrale dell’anfiteatro romano. Da qui il percorso scende a piedi verso l’area pubblica della città antica, fra il tempio di Venere sull’acropoli e l’imponente anfiteatro romano, con le sue articolate terme pubbliche e l’elegante mosaico in bianco e nero dei delfini. Il filo di Arianna di un sotterraneo canale di drenaggio conduce al tratto in luce del Foro romano in via Ferretti, posto su un piano artificiale, fino a piazza Stracca, nella scenografica sistemazione a terrazze digradanti verso il mare della pendice del colle Guasco. Da qui, si intercetta una cappella e una torre medievale lungo via Rupi comunali per giungere ai magazzini del porto romano che guardano verso l’antica banchina, su cui essi erano affacciati. La passeggiata – guidata dagli archeologi Maria Raffaella Ciuccarelli e Giacomo Piazzini – si conclude con la discesa al molo nord, dove l’arco trionfale di Traiano, porta di accesso alla baia, chiuderà il cammino urbano.

EDIFICIO DELLA PALAZZINA EX-DIREZIONE FINCANTIERI – È stato progettato dall’ing. Giuseppe Zampiga in nome e per conto dei Cantieri Navali Riuniti, sede di Ancona.
 Il progetto è datato 1955 e dopo le necessarie autorizzazioni comunali e del Genio Civile di Ancona ha visto la sua costruzione negli anni 1957 e seguenti, sulla base del rilascio del permesso per la costruzione di un edificio ad uso uffici al n. 101/1956 in data 17 ottobre 1956 da parte del Comune di Ancona. Dalle note rinvenute in archivio, nel progetto sono state eseguite le scelte di lastre di travertino a filo di sega e di laterizio di costa con mattoni delle fornaci di Treia, anche per indicazioni espresse dalla locale Soprintendenza. La realizzazione ha tenuto conto delle indicazioni della allora Commissione Igienico Edilizia, fino ai particolari della recinzione esterna e delle cornici in marmo travertino da installare alla zoccolatura di base. Il parere favorevole arrivò in tal senso il 16 gennaio 1956. Sempre su indicazioni della locale Soprintendenza l’edificio è stato impostato con il lato mare sull’allineamento dell’allora piazza di San Primiano, rispetto ad un’originaria posizione più arretrata. Per la presenza di acqua dolce di falda e di risalita l’edificio nella fase di esecuzione è stato realizzato con un doppio solaio all’interrato, di cui il primo (più basso) con adeguate pendenze a raccogliere le acque e convogliarle in apposita cisterna e il secondo (più alto) atto a piano di calpestio del piano seminterrato. Il fabbricato fu acquisito dalla Fincantieri spa a seguito della cessione dai Cantieri Navali Riuniti di Genova avvenuta nel 1984.
 Nel 1998 l’edificio demaniale sito nella zona nord del porto di Ancona, divenne parte del Pubblico Demanio Marittimo – Ramo Marina Mercantile, censito al Catasto Fabbricati al foglio 3 mappale 53, con il passaggio contestuale di alcuni spazi esterni circostanti.

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