Cultura

A Milano a ballare musica gipsy, balcan e klezmer

Ieri sera (21 febbraio) i Barcelona Gipsy BalKan Orchestra si sono esibiti al Circolo Arci Magnolia di Milano: tra energia e amarezza, tra ritmi da ballo sfrenato e lenti commoventi

I Barcelona Gipsy BalKan Orchestra in concerto al Circolo Magnolia, Milano.

Un italiano, un francese, un serbo, un greco, un ucraino, un andaluso e una catalana: non è una barzelletta, ma la formazione al completo dei Barcelona Gipsy BalKan Orchestra, la “banda” che ieri sera ha suonato al Circolo Arci Magnolia di Milano. Si tratta di un collettivo multietnico la cui musica si presenta come una fusione perfetta di sonorità spagnole, balcaniche e orientali, ma anche swing gipsy e suoni klezmer. Porteranno in giro per l’Europa nei prossimi mesi il nuovo album Del Ebro al Danubio, uscito a settembre scorso: le date italiane del tour sono a Bassano del Grappa oggi 22 febbraio, a Soliera il 28 febbraio e a Verona il primo marzo.

Un momento del concerto

In un’atmosfera assolutamente suggestiva, fuori Milano, in un grande parco con lago, i Barcelona Gipsy BalKan Orchestra hanno travolto la folla, che si è scatenata in balli assolutamente improvvisati ma pieni di energia e sorrisi, ad imitazione di due ballerine gispy che hanno invaso il parterre della sala. Quello a cui la banda si dedica è un genere musicale del tutto particolare, e non è difficile rimanere incantati davanti alla perfetta esecuzione dei tantissimi strumenti in scena: la voce della bellissima principessa gipsy Sandra Sangiao, la fisarmonica malinconica di Mattia Schirosa, giovane ragazzo di Fano, la chitarra di Julien Chanal. E ancora Ivan Kovačević e il suo gigante contrabbasso, Stelios Togias e le percussioni, il pifferaio magico Joaquín Sánchez e il suo clarinetto, Oleksandr Sora e la magia tragi-comica del violino.

Un breve estratto del concerto:

Un concerto quasi bipolare, per la capacità di questi magnifici artisti di passare dall’euforia sfrenata del ballo popolare, che tutto il pubblico si è immaginato ballare per strada in una città dell’Ex Jugoslavia, all’amarcord del passato, fino all’amarezza di una vita in movimento, quella romaní, popolazione notoriamente nomade, distante dalla cultura occidentale, e, per questo, continuamente sottoposta a giudizi e ghettizzazione. Non è un caso che, a sottoscrivere il successo dei Barcelona Gipsy BalKan Orchestra, sia stata una loro straordinaria versione dell’inno rom, dal titolo Djelem Djelem, che registra più di 600.000 visualizzazioni su youtube.

Un momento del concerto

L’amore per la canzone popolare, le culture tutte e la cuoriosità verso altri popoli, si esprime per questo collettivo con il riarrangiamento di brani provenienti dalle più disparate Regioni d’Europa. I Barcelona Gipsy BalKan Orchestra hanno fatto di questo amore per la musica multietnica la propria vita, tanto che hanno anche partecipato, il 19 febbraio appena scorso, alla grande manifestazione per l’accoglienza dei migranti tenutasi a Barcellona, che ha registrato più di 160mila persone, il cui slogan è «Basta morti, apriamo le frontiere». Testimoni di una corrente culturale ancora vitale ma che non ha molta voce, i Barcelona Gipsy BalKan Orchestra, oltre alla meravigliosa musica, portano con sè anche la mente di chi accoglie, accetta e si sente responsabile, e di chi ama l’autenticità delle orchestre di musica tradizionale.

Lule Lule, canzone arbereshe:

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