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Registro nazionale dei tumori, il parlamentare Sergio Romagnoli fa il punto

Per il senatore di Fabriano del Movimento 5 Stelle è stata anche una battaglia per certi versi molto personale, ma di cui beneficeranno tutti, visto che è passato per l'inferno di questa malattia. La decisione è stata presa all’unanimità dall’aula

Panoramica di Fabriano
Panoramica del comprensorio fabrianese

FABRIANO – Per il senatore di Fabriano del Movimento 5 Stelle , Sergio Romagnoli, è stata anche una battaglia per certi versi molto personale, ma di cui beneficeranno tutti: l’istituzione del registro nazionale dei tumori. La decisione è stata presa all’unanimità dall’aula del Senato.

Sergio Romagnoli

«Il Decreto Legge per l’istituzione e Disciplina della Rete Nazionale dei registri dei Tumori e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione costituisce un momento fondamentale per la battaglia contro questa terribile malattia. L’obiettivo di consentire, infatti, una totale copertura nazionale attraverso la piena razionalizzazione degli strumenti giuridici è quanto mai opportuno e indispensabile anche per consentire un ulteriore passo in avanti alla ricerca e alla fase di miglioramento della prognosi dei pazienti», il commento di Sergio Romagnoli.

«I dati ufficiali sono gravissimi: per esempio, in America c’è un incremento dei tumori nei bambini dello 0,6%, in Italia del 2%. Ecco, quindi, che fino a oggi hanno preferito non ufficializzare un registro tumori che si intersechi per esempio con la geo localizzazione di aziende insane, incendi di rifiuti, sotterramenti impropri. Questo provvedimento va proprio nella direzione di colmare queste gravi lacune del nostro sistema, lacune che vanno avanti da decenni e hanno portato a conseguenze nefaste sulla salute di migliaia di persone, sia dal punto di vista strettamente sanitario, sia dal punto di vista psicologico, e indicibili sofferenze anche sui famigliari dei malati colpiti dalle gravi patologie tumorali».

La passione con cui il senatore pentastellato di Fabriano parla di questo argomento è direttamente riconducibile a un fatto personale e intimo. «Tra poco saranno due anni che un neurochirurgo della Sanità pubblica mi ha salvato la vita e successivamente terapisti, infermieri e OSS della Sanità privata mi hanno rimesso in piedi. Questo a evidenziare come il collaborare di eccellenze sia pubbliche che private, possano ottenere grandi risultati. La stessa collaborazione deve avvenire con l’altro pilastro fondamentale, ovvero il Terzo Settore, e uno dei grandi meriti del Decreto Legge è proprio di avere sottolineato l’esigenza di una sempre maggiore connessione che non può e non deve limitarsi a un rapporto cosiddetto di “buon vicinato”, ma deve andare oltre, arrivando a stabilire una sinergia profonda anche nella migliore strutturazione e individuazione dei bisogni del malato di cancro e, quindi, a una più opportuna individuazione degli strumenti sanitari di intervento sulle patologie. Io e i miei famigliari siamo passati attraverso questi terribili momenti quindi so bene quali dolori e sensazioni possono provare i malati di tumori e proprio per questo affermo che il Decreto riveste la caratteristica della massima urgenza per tutta la società italiana. Spero, inoltre, che in un prossimo futuro il registro tumori sì completi con tutte le malattie neuro generative. Nel 2019 non è minimamente pensabile essere sprovvisti di uno strumento così importante».

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