Attualità

Le Bcc di Corinaldo e Pergola si uniscono

Assemblea straordinaria dei soci, venerdì 13 ottobre al Finis Africae di Senigallia: i soci delle due banche di credito cooperativo sono chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione e a nominare un nuovo, unico, consiglio di amministrazione

Da sinistra, Claudio Rovelli presidente Bcc di Pergola, Mauro Tarsi dg Bcc di Corinaldo, Mario Montesi dg Bcc di Pergola, Felice Saccinto, presidente della Bcc di Corinaldo
Da sinistra, Claudio Rovelli presidente Bcc di Pergola, Mauro Tarsi dg Bcc di Corinaldo, Mario Montesi dg Bcc di Pergola, Felice Saccinto, presidente della Bcc di Corinaldo

Nel grande mosaico del riassetto bancario imposto dalla recente riforma del Credito Cooperativo, si fanno strada anche nelle Marche nuove sinergie ed aggregazioni. La riforma mira a concentrare una galassia fatta di 317 banche e 315 miliardi di masse amministrate, 4.400 sportelli e 37 mila dipendenti, in 2.659 comuni italiani; nella nostra regione sono 20 le banche di Credito Cooperativo inserite nella Federazione regionale, con 207 filiali (di cui 191 nelle Marche, 10 nella Romagna e 6 in Abruzzo), 52.000 soci, circa 1.500 dipendenti, ed una presenza in 229 comuni sui 239 esistenti, pari al 96%.

Dopo l’unione, lo scorso marzo, tra la Bcc di Ancona e la Bcc di Falconara Marittima, in Banca di Credito Cooperativo di Ancona e Falconara Marittima, altre aggregazioni sono previste in provincia di Ancona, di Ascoli Piceno e di Pesaro Urbino. La prossima è imminente: domani, venerdì 13 ottobre, i soci della Bcc di Corinaldo e domenica 22 ottobre i soci della Bcc di Pergola saranno chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione tra i due istituti in Banca di Credito Cooperativo di Pergola e Corinaldo Società Cooperativa, già oggetto di approvazione nei Consigli di amministrazione del 6 giugno 2017 e del 30 maggio 2017. Per l’istituto corinaldese, l’appuntamento con l’Assemblea Straordinaria dei Soci è alle ore 17,30 al Finis Africae di Senigallia. La fusione sarà eseguita mediante l’incorporazione della Banca di Credito Cooperativo di Corinaldo Società Cooperativa, con sede legale a Corinaldo, nella Banca di Credito Cooperativo di Pergola, con sede legale a Pergola, che a seguito della fusione assumerà la denominazione di Bcc di Pergola e Corinaldo Società Cooperativa con sede legale a Pergola. La nuova Bcc di Pergola e Corinaldo avrà 15 filiali, oltre 26.000 clienti, più di 5.000 soci e 116 dipendenti.

Per effetto della fusione cesseranno le cariche dei componenti il Consiglio di amministrazione, il Collegio Sindacale e il Collegio dei Probiviri della Banca incorporata. Nel corso dell’Assemblea Straordinaria a Senigallia i soci di Corinaldo sono quindi chiamati a designare i tre componenti il Consiglio di Amministrazione e un componente effettivo del Collegio Sindacale che saranno chiamati a far parte degli Organi Sociali della Banca che risulta dalla fusione, fino all’approvazione del Bilancio di esercizio 2019; all’ordine del giorno, inoltre, il conferimento al presidente del Consiglio di Amministrazione di ogni più ampio potere per il perfezionamento delle deliberazioni assunte ai fini dell’attuazione della fusione, nel rispetto di tutte le norme di legge in materia.

«Un progetto sfidante – ha spiegato ai dipendenti, lo scorso giugno, Felice Saccinto, presidente della Bcc di Corinaldo – perché la Riforma sta cambiando il mondo del Credito Cooperativo e volevamo creare opportunità reali per i nostri territori, soprattutto perché non ci sono sovrapposizioni tra le nostre due aree di competenza attuali. Insieme diventeremo la terza Bcc delle Marche».

«È la relazione con i nostri soci e clienti a fare la differenza – per Claudio Rovelli, presidente della Bcc di Pergola – siamo una banca di territorio, e in tutti questi anni abbiamo ascoltato le persone, cercato di sostenere le comunità locali e favorire concretamente lo sviluppo delle nostre zone. Anche nell’elaborare i conti prospettici del progetto industriale, abbiamo visto che, grazie alla maggior efficienza, riusciremo ad aumentare del 50% le risorse da destinare alla mutualità per interventi straordinari in aggiunta a quelli che già facciamo».

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