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Ha problemi all’occhio per una crema tarocca alla bava di lumaca, commerciante a processo per frode

Secondo l'accusa, una 56enne avrebbe spacciato un prodotto per il viso di una ditta di cosmetica per l'elisir rigenerante di una nota azienda modenese operante nell'estetica ma con effetti diversi. Ignari acquirenti hanno comprato i vasetti alle fiere di Jesi e Senigallia trovando la merce diversa e facendo partire poi le denunce

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

ANCONA – Avrebbe venduto una crema alle fiere di Jesi e Senigallia, spacciandola per l’elisir rigenerante alla bava di lumaca brevettato da una azienda di Mantova, la G.M.F. Medical Beauty. In un caso una cliente avrebbe avuto problemi ad un occhio dopo l’utilizzo della crema tarocca. A processo per frode una commerciante bresciana, di 56 anni, titolare di una ditta individuale di cosmetici. La donna è stata portata in tribunale dall’azienda mantovana, estranea a quelle creme che davano problemi alle clienti, dopo numerose segnalazioni da parte di donne che l’aveva contattata lamentandosi del prodotto scadente e perché lo avevano trovato difforme rispetto agli acquisti fatti in precedenza.

Tra l’agosto e il settembre 2013 i casi di Jesi e Senigallia. Nella spiaggia di velluto una turista aveva acquistato il vasetto di crema alla fiera Expo che si era tenuta dal 21 al 30 di agosto. La turista aveva poi contattato l’azienda di Mantova lamentando che il prodotto era diverso da quello dichiarato.

A Jesi altri clienti avevano avuto la stessa amara esperienza, acquistando la crema durante le fiere di San Settimio. Qui sono contestate 65 confezioni messe in vendita all’interno delle scatole della ditta mantovana che, stando all’accusa, nulla aveva a che fare con il prodotto che era all’interno e che apparteneva invece alla ditta individuale della 56enne bresciana.

Donatella Veroni, responsabile del brevetto per la crema a base di bava di lumaca
Donatella Veroni, responsabile del brevetto per la crema a base di bava di lumaca

Il titolare dell’azienda mantovana che ha brevettato la crema alla bava di lumaca si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Roberta Ramelli e ha chiesto un risarcimento danni morale e patrimoniale di 30mila euro. Oggi, in tribunale, sono stati sentiti i testi della parte civile: due clienti e la responsabile del brevetto alla bava di lumaca, Donatella Veroni, 61 anni. Brevetto che permette di estrarre il prodotto mantenendo in vita le lumache.

«Colore, profumazione e consistenza del prodotto erano diversi – ha detto Veroni – a fine agosto, in azienda sono arrivate tante telefonate e mail di lamentele per i vasetti venduti e fatti passare per nostri. Ci indicavano le zone di acquisto, città dove non avevamo fatto vendite. All’inizio abbiamo pensato che il nostro prodotto, che non ha conservanti ed è tutto a basa naturale, avesse avuto dei problemi nella conservazione ma poi abbiamo capito che era un’altra crema passata per nostra. Lo abbiamo appreso anche dai numeri di lotto dei vasetti, non corrispondevano a quelli nostri». Il processo è stato aggiornato al 12 aprile per la sentenza e per ascoltare l’imputata.

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