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Violenza sulle donne, il convegno a Jesi

Al convegno, organizzato dal Rotary Club di Jesi e dal Comune, hanno partecipato esperte del settore che hanno parlate delle diverse forme di violenza possibili, hanno confrontato la realtà italiana con quella degli altri Paesi europei e hanno portato testimoni di violenza di genere

convegno rotary
La Fondazione Colocci ha ospitato il convegno dal titolo "Feminicidio" organizzato dal Rotary Club Jesi

JESI – Un incontro dedicato alla violenza di genere si è svolto ieri pomeriggio (23 ottobre) alla Fondazione Colocci di Jesi. Organizzato dal Rotary Club di Jesi e dal Comune, l’incontro era formativo per l’Ordine degli Avvocati. Ha contribuito all’organizzazione anche l’Associazione Forense jesina e la Fidapa.

Sul tavolo dei relatori la professoressa Raphaele Parizot, vice presidente dell’associazione di ricerche penali europee e docente di Diritto e Procedura Penale a Parigi Nanterre. La violenza maschile sulle donne non è solo fisica, o psicologica, avviene in molti settori: «C’è violenza anche nel lavoro sottopagato, nelle discriminazioni sul luogo di lavoro» ha detto l’esperta. «La violenza è un atto di dominio – ha detto la professoressa Natascia Mattucci dell’Università di Macerata -. Le parole, quando si parla di episodi di femminicidio, sono importanti: non si può dire “tragedia familiare” come se fosse esplosa una bombola del gas. In Italia siamo drammaticamente indietro: ero in Spagna quando ci sono state le scorse elezioni ed ogni gruppo politico aveva inserito la questione nel programma, nelle Università gli studenti facevano iniziative sul tema». Mattucci ha evidenziato l’importanza di non spettacolarizzare gli episodi di violenza: «Interessante l’analisi fatta dall’associazione Maschile Plurale: più la comunicazione è spettacolarizzata, più l’episodio viene marginalizzato dall’opinione pubblica».

L’assessora jesina Maria Luisa Quaglieri ha portato nella sala della Colocci una donna, vittima di violenza, raccontando quanto le era accaduto: «È venuta in Comune a chiedere aiuto, mi ha raccontato di subire minacce, di venire picchiata dal marito e di temere anche per suo figlio. Insieme siamo andate all’Asp che ha preso in carico lei e suo figlio e mi sono confrontata con il datore di lavoro che ci è venuto incontro – ha concluso l’assessora -. Questa è la dimostrazione che la vita può ricominciare».

A moderare l’incontro è stata l’avvocata Paola Duca, presidente del Rotary Club di Jesi: «L’unica via da intraprendere è quella dell’educazione e del rispetto del genere». Ha concluso il convegno la dottoressa Barbara Paolinelli per l’Asp Ambito 9, ricordando che in caso di necessità è possibile rivolgersi all’ufficio dei Servizi Sociali (dal lunedì al venerdì 8-14, e dal martedì al giovedì 15-18), oppure presso il Commissariato di Polizia o al Comando dei Carabinieri rivolgersi, e anche allo Sportello antiviolenza di Jesi che ha attivo il numero di cellulare 366.4818366.

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