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Jesi, Carla Saveri ha lasciato la vice presidenza del Circolo Cittadino

Motivazione principale il mancato accordo per condurre in porto il progetto di Alice Bellagamba per aprire una scuola di danza che sarebbe stata «una vetrina molto importante per noi. Ma sono stati cinque anni vissuti come un dono, un privilegio, un'esperienza molto formativa»

Carla Saveri
Carla Saveri
JESI – Il post sulla sua pagina Facebook non lascia dubbi. Carla Saveri, vice presidente del Circolo Cittadino, se n’è andata.

Non ricopre più il ruolo che l’ha vista molto attiva in questi ultimi 5 anni: dal 23 febbraio 2013 al 12 aprile 2018, giorno delle sue dimissioni formali. Anche se la notizia è trapelata proprio in queste ultime ore.

carla saveri
Carla Saveri

«Cinque anni da raccontare – scrive – parte da qui un percorso fatto di impegno, entusiasmo, dedizione, e come tutti i percorsi prima o poi si arriva alla meta o ci si ferma, io come altri mi sono fermata. Fb è una vetrina fatta di amici e non, e io voglio condividere ricordando il mio percorso, e ringraziare via facendo chi mi ha aiutato in questa esperienza che mi ha fatto crescere come persona, ve lo devo e lo desidero.
Ex vice Presidente del Circolo Cittadino».

Nella lettera del 12 aprile – indirizzata al presidente Gianluca Mucelli e al direttivo del Consiglio – si legge che le dimissioni da vice presidente e membro del Consiglio direttivo sono sopraggiunte “perché convinta che siano venuti meno i presupposti di una mia fattiva e proficua collaborazione. Vi auguro di svolgere un ottimo lavoro per promuovere e lavorare per il futuro del nostro sodalizio, ringrazio tutti della collaborazione e del sostegno datomi in questi 5 anni”.

Ma cosa è successo? Il tutto va in gran parte ascritto al progetto di Alice Bellagamba  di una accademia di danza che la stessa ballerina aveva chiesto, lo scorso gennaio, di poter aprire nei locali del Circolo Cittadino. Non nuovo, il Circolo, a questo tipo di situazioni visto che la maestra Cia Borelli Girolimini, ballerina della Scala, nel 1958 scelse di aprirvi la sua “Scarpette Bianche“, dando vita alla prima scuola di danza a Jesi.

Ed è la stessa Carla Saveri a spiegare, appunto, quello che è successo: «Uno dei motivi che mi hanno indotto a fare questo passo – dice – è stato sicuramente il fallimento della trattativa con Alice Bellagamba. Trattativa che, purtroppo, si è conclusa con un nulla di fatto per le difficoltà che ha trovato nel suo percorso. Io mi ero spesa per questa prospettiva perché Alice sarebbe stata, secondo me, una vetrina molto importante per il Circolo. Per dare risalto e lustro alla storia che vi gravita: lì sono nati tutti gli sport della città, tra i quali anche la danza, per non parlare della gestione delle attività legate al tennis. Non avendo trovato uno sbocco positivo, al di là delle difficoltà e della volontà di tutto il Consiglio di concludere in maniera positiva la trattativa, che avrei voluto si condividesse con tutti i soci, senza dare responsabilità a qualcuno in particolare, il non essere riusciti nell’intento mi ha portato a non avere più quella forza, quella spinta emotiva che stava già, in qualche modo scemando».

Carla Saveri
Carla Saveri con Ivano Berti, suocero di Andrea Bocelli, e il maestro Giuseppe di Chiara

Sono stati cinque anni, comunque, nei quali «ho cercato di mettere a disposizione tempo, entusiasmo e un progetto, fatto di attività di relazione, nuove proposte, sempre autorizzate dal Consiglio, per favorire comunque una maggiore riconoscibilità e reputazione del Circolo come luogo di aggregazione, socialità e progettualità anche civica. Ruolo che scelsi e che, credo, io abbia svolto al meglio delle mie possibilità».

In questo ambito, in effetti, tanti sono stati gli appuntamenti proposti: seminari, convegni, eventi di spettacolo, mostre, appuntamenti conviviali. Anche condivisi con altri, come la Fondazione Pergolesi Spontini, la Fondazione Carisj, l’associazione Arma di cavalleria, il comune di Jesi.

«Per il solo 2017 sono stati donati più di 10 mila euro con iniziative a sostegno delle zone terremotate o di altre associazioni benefiche».

«Questi anni sono stati un dono, un privilegio, un’esperienza formativa sotto tutti i profili ma per poter gestire una struttura importante come il Circolo Cittadino – sostiene Carla Saveri – bisogna avere la forza e il coraggio di guardare avanti, alle nuove genarazioni, ai giovani che ne sono il vero motore. Perché il Circolo è una struttura immensa, bellissima e va traghettata verso il domani. E una giovane come Alice, che si avvicinava, era la mia speranza in più».

 

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