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25 anni di Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi

Il presidente Alfio Bassotti e il segretario generale Mauro Tarantino hanno annunciato il programma di attività. Oltre 75 eventi in un anno per festeggiare la ricorrenza ed un ruolo importante nel settore dell'arte e della cultura

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Alfio Bassotti, ed il segretario generale Mauro Tarantino

JESI- Quando, nel novembre 2015, Banca delle Marche fu messa in liquidazione coatta amministrativa, la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi vide andare in fumo la maggior parte del suo patrimonio. Azionista al 10,8% del principale istituto di credito regionale, per effetto del “Salva Banche” la più piccola delle tre fondazioni proprietarie perse in un sol colpo «quasi 120 milioni di euro, tra azioni obbligazioni subordinate, mancati dividendi e interessi non percepiti».

Lo ha ricordato, oggi a Jesi, il presidente Alfio Bassotti, a margine della conferenza stampa convocata con il segretario generale Mauro Tarantino per raccontare i tanti progetti e le iniziative dell’ente per il 2019. «Nel 2012 il nostro patrimonio di azioni della conferitaria valeva 80 milioni, poi con l’emergere della crisi di BdM in quattro anni abbiamo visto altri 20 milioni di mancati introiti da dividendi; nel 2013 su richiesta della banca abbiamo impegnato 15 milioni di obbligazioni subordinate che in tre anni dovevano fruttare oltre 3 milioni di interessi.

Alfio Bassotti e Mauro Tarantino

Dopo l’azzeramento, ci chiedevamo cosa fare, ma abbiamo resistito alla tentazione di intaccare quanto ci rimaneva in cassa  – ha raccontato ancora Bassotti -. Ridotte al minimo le erogazioni liberali ed i costi dei dipendenti ed amministratori, con in cassa un patrimonio di soli 10,9 milioni di euro, abbiamo deciso di puntare su quanto avevamo in casa, valorizzando il nostro patrimonio immobiliare e artistico». Una scelta che ha nel tempo ha fatto della Fondazione uno dei soggetti culturali della regione più vivaci ed attivi.

«Superato il momento della sopravvivenza – ha aggiunto il presidente – possiamo dire oggi di avere un ruolo molto riconoscibile. Il patrimonio sopravvissuto alla crisi di Banca Marche non ci concede grandi investimenti nel sociale, ma perseguiamo con determinazione la nostra missione per l’arte, la formazione, la cultura. Non escludiamo per il futuro di ritornare a concedere erogazioni liberali importanti, non si tratterà di erogazioni a pioggia ma di appoggiare progetti con un ritorno importante per il territorio. Vedremo».

Sarà, questo 2019, un anno molto importante per la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che festeggia i 25 anni di attività con un intenso programma di iniziative culturali e nuovi servizi per il territorio. Nata nel 1994 per effetto della Legge Amato, che riformava il settore bancario separando le attività bancarie (nelle spa) dalle azioni non tipiche dell’impresa (confluite nelle Fondazioni), la Fondazione Carisj ha annunciato oggi circa 75 eventi, molti dei quali all’insegna delle arti figurative contemporanee.

Primo tra gli eventi in cartellone, la mostra di pittura “La Scuola di San Lorenzo. Una Factory romana”, con opere degli anni ’80 di Domenico Bianchi, Giovanni Dessì, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli, inaugurata a dicembre a Palazzo Bisaccioni e che proseguirà fino al 17 marzo.

Il 9 febbraio si è aperta al palazzetto Baviera di Senigallia la mostra “Black out – The dark side of Instanbul” del fotografo turco Coşkun Aşar, visitabile fino al 31 marzo. Il 15 febbraio si inaugura a Palazzo Bisaccioni di Jesi una nuova sala espositiva per la mostra permanente di Sergio Tapia Radic, lo scultore cileno da cinquant’anni nelle Marche che ha donato l’intero suo patrimonio artistico al Comune di San Marcello e da qui in parte affidato in comodato d’uso alla Fondazione jesina. Il 12 aprile e fino al 1 settembre ancora Palazzo Bisaccioni ospita la mostra fotografica “Tina Modotti. Fotografa e rivoluzionaria” che racconta la vita di una delle più grandi fotografe dell’inizio del XX secolo, nonché attivista comunista e in America attrice del cinema muto. A Senigallia saranno la biennale di fotografia (aprile, giugno a Palazzetto Baviera) e la mostra antologica del fotografo Maurizio Galimberti (1-31 agosto 2019, Rocca Roveresca). Tra ottobre 2019 e fino a gennaio 2020 a Jesi appuntamento con la mostra itinerante su “spiritualità e arte contemporanee” a Palazzo Bisaccioni in collaborazione con i Musei Diocesani del territorio.

In calendario anche il potenziamento delle strutture museali con l’integrazione dei due immobili di proprietà – Palazzo Bisaccioni e quello di Via Francesco di Giorgio Martini – per un unico percorso tra la quadreria storica, le sale espositive dedicate all’arte contemporanea, le due biblioteche con i 5000 volumi sull’imperatore Federico II di Hohenstaufen raccolti dalla Fondazione omonima ed i 2500 volumi da fondazioni bancarie di tutto il territorio nazionale. L’inaugurazione della struttura museale sarà ad aprile 2019.

Spazio anche all’innovazione con l’inaugurazione degli spazi di co-working per le start-up di giovani talenti della regione, il cui bando è partito a gennaio; sempre in questi giorni è partito un secondo bando per un corso di lingua cinese in collaborazione con l’Istituto Confucio di Macerata, che sta incontrando grande favore del pubblico (oltre 70 le domande pervebute, ma c’è tempo per aderire fino al 28 febbraio). Sempre per agevolare la cultura d’impresa, a dicembre sarà assegnata la seconda edizione del premio Best Value Award alle imprese marchigiane che nel 2018 sono più cresciute in termini di valore.

Arricchiscono il programma la pubblicazione del libro sui 25 anni di storia della Fondazione, che sarà presentato da Fabio Ciceroni il 15 marzo prossimo. E poi convegni, laboratori per bambini, ed il 24 maggio un importante confronto sulle fondazioni bancarie cui prenderanno parte l’ex ministro Francesco Profumo presidente della Compagnia di San Paolo, il presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio spa Giuseppe Guzzetti, e Graziana Carmone dirigente ufficio Fondazioni Bancarie in seno al Ministero dell’Economia.

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