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Innovativa tecnica messa a punto dalla Banca degli occhi di Fabriano

Il trapianto di solo endotelio corneale e di Descemet (D-Mek) ancora non è diffuso in Italia, ma sta diventando il tipo di trapianto di cornea che assicura i maggiori vantaggi. Il tutto è stato già sperimentato con buoni risultati all'ospedale cittadino

L'Ospedale Engles Profili di Fabriano
L'Ospedale Engles Profili di Fabriano

FABRIANO – Nuova tecnica chirurgica per i trapianti corneali elaborata dalla Banca degli Occhi della Regione Marche in collaborazione con l’Unità operativa Oculistica di Fabriano. La disponibilità di tessuti oculari per eseguire trapianti corneali è importante per ridare la vista alle persone che non vedono per malattie oculari legate alla parte più esterna dell’occhio e cioè la cornea. I tessuti corneali, dopo la donazione, devono essere innanzitutto selezionati, conservati e lavorati perché possano essere utilizzati nel migliore dei modi nell’intervento chirurgico che migliorerà le condizioni visive del paziente ricevente.

Nella Banca degli Occhi della Regione Marche a Fabriano sono disponibili nuovi tipi di tessuti oculari e questi sono già stati utilizzati dalla U.O. Oculistica dell’ospedale di Fabriano. La Banca degli Occhi sta eseguendo infatti tessuti per la D-Mek, ultima metodica che assicura un recupero della capacità visiva più rapido rispetto agli altri interventi e con minore disagio. «Il trapianto di solo endotelio corneale e di Descemet (D-Mek) ancora non è diffuso in Italia, ma sta diventando il tipo di trapianto di cornea che assicura i maggiori vantaggi. Si esegue nei casi di edema della cornea da cornea guttata o cheratopatia bollosa, la prima condizione è una malattia congenita, la seconda una condizione acquisita causata spesso dalla diminuzione di numero delle cellule dell’endotelio corneale per l’età. Questo tipo di trapianto può essere eseguito sia in concomitanza dell’intervento di cataratta sia dopo un intervento di cataratta se la cornea è malata. Nel trapianto endoteliale non si sostituisce più l’intera cornea, ma solo lo strato interno (l’endotelio) danneggiato», spiegano i professionisti del settore.

La tecnica di trapianto endoteliale della cornea più diffusa oggigiorno «è invece la D-Saek che consiste nella rimozione del solo endotelio-descemet della cornea del paziente e nella sua sostituzione con un endotelio sano di donatore con Descemet e con anche con una parte di stroma corneale del donatore. Il lembo trapiantato in quest’ultimo caso risulta più spesso rispetto alla D-Mek. Si asporta il sottile strato interno della cornea, si sostituisce con questo strato nuovo e poi si inietta una bolla di aria all’interno dell’occhio per fare aderire l’endotelio nuovo del donatore alla cornea del paziente».

La Banca degli Occhi delle Marche grazie al lavoro dei dottori Sprega, Corneli e Conforti ha elaborato questa nuova tecnica di isolamento dell’endotelio e della Descemet che risultano quindi subito disponibili per l’utilizzo. Il reparto Oculistico dell’ospedale di Fabriano ha già impiegato con successo questi nuovi tessuti ottenendo buoni risultati.

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