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Declassamento Questura di Ancona, Siulp alla Camera dei Deputati

Incontro a Roma tra alcuni esponenti del sindacato della polizia e gli onorevoli del Movimento 5 Stelle marchigiano Maurizio Cattoi e Patrizia Terzoni. Ecco cosa è emerso

ANCONA – Il declassamento della Questura di Ancona è ormai una realtà. È quanto fa sapere il Siulp, il sindacato di Polizia, sulla base di un incontro avuto nei giorni scorsi con la propria Segreteria Nazionale, dal quale è emerso che “il declassamento di Ancona è cosa fatta, anche se rientra in un progetto più ampio di rivisitazione dell’organizzazione delle Questure italiane”, come si legge nella nota diramata dal Siulp.

Il sindacato di Polizia però non cede di un millimetro sulla questione. Una delegazione regionale del Siulp è arrivata fino a Roma alla Camera dei Deputati per difendere le ragioni degli uomini della Polizia e di un territorio intero, quello della provincia di Ancona, che certamente non si gioverebbe in termini di sicurezza del declassamento della Questura dorica. Un’ipotesi ventilata già da diversi mesi (leggi l’articolo) che sembra  trovare ormai le sue prime conferme.

Il segretario regionale del Siulp Paolo Andreucci, accompagnato dal segretario provinciale Alessandro Bufarini, insieme ai componenti di segreteria Nelson Pasquali e Domenico Merli, hanno incontrato alla Camera dei Deputati gli Onorevoli del Movimento 5 Stelle marchigiano Maurizio Cattoi e Patrizia Terzoni. Un incontro chiesto dal sindacato per far luce sulla questione e per sensibilizzare le istituzioni e la politica su questo tema. Un declassamento che comporterebbe una riduzione di personale e un conseguente minor pattugliamento del territorio. Un incontro interlocutorio e cordiale, come l’hanno definito gli stessi esponenti del sindacato. «I parlamentari marchigiani hanno preso l’impegno di approfondire la questione, per poi, in un ulteriore incontro, fare il punto della situazione», come riferisce il sindacato.

L’incontro a Roma

Il declassamento non riguarderebbe solo la Questura di Ancona, ma rientra in un piano di rinnovamento degli assetti delle Questure più ampio, basato su elementi statistici forniti dalle stesse nel periodo 2014-2017. L’operazione di declassamento tocca sette Questure italiane, mentre altre sette salgono di livello.

Le perplessità del sindacato riguardano non solo le risorse e i mezzi che verranno ovviamente riparametrati al ribasso, ma anche la questione dei rapporti tra le varie autorità di Polizia, il Prefetto e il Questore.

«Le critiche che abbiamo espresso in più occasioni sulla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica della provincia, inclusi alcuni commissariati, nonché su alcuni aspetti organizzativi che hanno creato “ingessamenti” dell’intera organizzazione, oggi si rilevano corresponsabili sul declassamento della Questura di Ancona», precisa il sindacato nella nota. Nuovi assetti che secondo il Siulp si pongono l’obiettivo di ripianare gli organici entro il 2026, ma il vero problema al quale la politica deve dare una risposta è quello dei «quattro commissariati della provincia di Ancona che quasi mai riescono a mettere in strada, giornalmente, una volante del 113 su tutti i turni in cui è divisa una giornata», conclude il sindacato.

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