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Morte di Gilberto Principi, l’autopsia: «Si poteva salvare»

Lo rivelano gli esiti dell'esame autoptico fatto il 5 maggio e arrivati questi giorni in Procura. Il presidente della Blu pubblica assistenza di Falconara è stato stroncato da un infarto intestinale

Gilberto Principi
Gilberto Principi

FALCONARA – Un infarto intestinale ha causato la morte di Gilberto Principi, il presidente e fondatore della Blu pubblica assistenza deceduto il 3 maggio scorso, dopo un problema addominale. A dirlo sono gli esiti dell’autopsia arrivati nei giorni scorsi in Procura e per i quali il medico legale Antonio Tombolini si era preso 60 giorni di tempo. L’esame autoptico era stato fatto il 5 maggio e ha rilevato che il 51enne poteva essere salvato con dei soccorsi tempestivi. La responsabilità non è stata indicata dall’autopsia. Il fascicolo aperto per omicidio colposo non è ancora stato chiuso e le indagini, coordinate dal pm Rosario Lioniello, continuano.

La Procura dovrà valutare l’audio della prima telefonata che la moglie di Principi ha fatto quella mattina, al 118, perché il marito stava male dalla sera precedente. La chiamata era stata presa da una operatrice che non aveva ritenuto di inviare una ambulanza a casa del 51enne e avrebbe invece consigliato l’assunzione di fermenti lattici e un farmaco per problemi gastrointestinali. Solo alla seconda telefonata, a distanza di ore, è stata inviata l’automedica ma le condizioni di Principi erano così gravi che è morto all’arrivo in ospedale. L’operatrice attualmente non lavora più alla centrale del 118 e su di lei l’Asur ha aperto un procedimento disciplinare. La moglie di Principi, Michela Paoletti, aveva inoltrato una denuncia contro ignoti, tramite l’avvocato Matteo Catalani, subito dopo la morte del marito per capire se qualcosa sui soccorsi è venuto a mancare e se il 51enne poteva essere salvato.

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