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Chiaravalle, il Psi a Costantini: «Tra le priorità la sicurezza idrogeologica»

I socialisti mettono in fila le priorità e incalzano il Sindaco Costantini e l'amministrazione: «L'attraversamento del torrente Triponzio è pericoloso. I progetti faraonici non servono»

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L'attraversamento del torrente Triponzio a Chiaravalle

CHIARAVALLE – Il Partito Socialista chiaravallese all’attacco del Sindaco Damiano Costantini chiede di prestare attenzione alla sicurezza idrogeologica della città.

«Ambiziosi i programmi futuristici del Sindaco Damiano Costantini, interventi anche molto costosi per curare l’esteriorità della città» osserva il Psi di Chiaravalle che si dice favorevole agli interventi di miglioramento chiedendosi però «se le notevolissime spese da sostenere per progetti faraonici, più che per i veri interessi della città, non servano agli interessi di protagonismo solitario del primo cittadino, che vuol sempre e comunque apparire
come il primo della classe e unico uomo solo al comando».

I socialisti individuano delle priorità: «Il lavoro e la sicurezza sociale e ambientale: nei programmi ambiziosi dell’Amministrazione non abbiamo visto proposte». E tra questi viene evidenziata l’urgenza di predisporre interventi per la messa in sicurezza idrogeologica da
calamità naturali, «che potrebbero presentarsi e che si sono già presentate drammaticamente, al verificarsi di forti piogge con conseguenti accumuli di acqua». In particolare il Psi pone l’accento suall’attraversamento del torrente Triponzio all’interno di Chiaravalle: «È il ponticello “sopra” cui scorre il vallato che è posto in prossimità del ponte di legno, realizzato pochi anni fa contestualmente alla pista ciclabile che costeggia il fiume Esino. Quel ponticello è un pericolosissimo ostacolo per il flusso dell’acqua in piena che, quando vi arriva, in parte continua a scorrere e a gettarsi nel fiume, in parte va a sbattere sulle arcate oltrepassandole per finire a colpire il ponte di legno e dunque danneggiandolo, ma soprattutto l’acqua che non riesce a passare determina il rigonfiamento del flusso a monte, con il rischio concreto di provocare esondazioni all’altezza della copertura del Triponzio stesso, in particolare in via della Repubblica e in viale della Vittoria».

Quindi la proposta di demolire il ponticello «e far passare l’acqua del vallato sotto l’alveo del Triponzio mediante i posizionamento di un cosiddetto “sifone”, che appositamente realizzato sarebbe perfettamente funzionale allo scopo. Il costo di tale opera è notevolmente inferiore a quanto si sta spendendo per quei progetti faraonici di cui sopra, come la sistemazione di Piazza Mazzini e la ristrutturazione del Campo Boario. Oltre ad occuparsi di opere che si “vedono”, è altrettanto opportuno e sicuramente prioritario occuparsi di cose che servono».

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