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Censura di Facebook terminata, Armando Ginesi: «Non so quanto durerà…»

«Finiti per il momento gli "arresti domiciliari", anche se nel frattempo ho ricevuto migliaia di attestazioni di solidarietà. Resta il fatto che lo stesso contenuto dei miei post se inviato da altri non veniva bloccato. Perché?», dice il professore

Armando Ginesi

JESI – Puntualmente come aveva a suo tempo annunciato – una settimana fa all’entrata in vigore del provvedimento -, stamattina 22 novembre alle 9.52, Facebook ha tolto la censura al professor Armando Ginesi che, da parte sua, è potuto ritornare a inviare i suoi post ai gruppi.

Ed il primo post è stato proprio l’annuncio: «Gli arresti domiciliari verso i gruppi – scrive  il console emerito di Russia – dovrebbero essere finiti. Commenti? L’unica parola che mi viene in mente è volgare, nei confronti della struttura e dei suoi più o meno occulti fiancheggiatori o mandanti. Ma siccome non amo le volgarità, per oggi preferisco tacere».

Non è arrivata nessuna comunicazione, solo che ora la condivisione avviene.

«Non so quanto durerà, però, non posso dirlo io. Ma in altre sedi lo sapranno certamente. Questo è sicuro».

La terza censura in un mese e mezzo fa “ben sperare”, in questo senso… Ricordiamo che il provvedimento censorio era scattato mercoledì 15 novembre a seguito della pubblicazione di un post che parlava di attrici, servizi segreti e alte cariche della nostra Repubblica.

«L’algoritmo che provvede alla censura automatica se vengono usate parole chiave “proibite” non ha molto senso. Bisogna considerare il contesto. Parliamo, quindi, di un’intelligenza artificiale molto artificiale e poco intelligente. Si è messa in moto, infatti, nei giorni scorsi, tutta una squadra di amici che è riuscita comunque a pubblicare i miei post. Allora, domando: perché loro sì e io no? Se il contenuto a me veniva bloccato, perchè ad altri no? Quindi non è questione di parole chiave, ma piuttosto di persone che scrivono…».

Tra l’altro, sottolinea il professore «ho rivevuto migliaia di attestati di solidarietà in questi giorni, quasi ottomila».

 

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