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Bollette, contratti e morosità. Ecco le novità sull’energia

Complice la crisi economica e gli aumenti tariffari, sono aumentate negli ultimi anni le richieste di assistenza per le problematiche legate al mancato pagamento. Istituito, inoltre, il servizio di Conciliazione gestito dall’Acquirente Unico per conto dell’Autorità garante

ANCONA – Il settore dell’energia elettrica e del gas è da sempre uno dei settori ai quali Adiconsum dedica una parte rilevante della propria attività con competenza e costante aggiornamento. Si tratta di un settore pieno di insidie e di difficile comprensione per i consumatori: bollette, conguagli, addebiti indecifrabili, società di vendita e di distribuzione, un mercato davvero complesso nel quale è difficile orientarsi.

TARIFFE E BOLLETTA 2.0
In questi ultimi anni si sono modificate enormemente le tariffe e la grafica della bolletta, in entrambi i casi a discapito del consumatore. Le tariffe, già elevate in Italia rispetto alla media di altri paesi europei, evidenziano uno squilibrio dei costi tra quello relativo alla materia prima e le tasse ed oneri aggiuntivi. Dal 2015 e gradualmente sino al 2018 si sta attuando una riforma del settore elettrico che prevede: l’abolizione della progressività dei consumi (cd. meccanismo degli scaglioni), lo spostamento sulla parte fissa delle bollette dei cd. oneri di rete e di sistema. Tali riforme hanno come conseguenza un impatto sui costi della bolletta, più evidente nei confronti delle fasce economicamente più deboli. A rendere più complessa la verifica dei costi contribuisce la bolletta 2.0, che non consente di controllare le singole voci di addebiti, in quanto non sono presenti le pagine di dettaglio.

PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE
Dall’avvento del mercato libero del 2007 sono in costante incremento le pratiche commerciali scorrette, cioè tutte quelle condotte aggressive o ingannevoli, che inducono in errore il consumatore in relazione alla fornitura di beni o servizi. Il mercato libero dell’energia esiste da dieci anni, ma si sono moltiplicate le società di vendita che operano con strategie di marketing incontrollate, soprattutto attraverso le visite porta a porta e il telemarketing, modalità che hanno creato il moltiplicarsi di contratti non richiesti e forniture che finiscono da un gestore all’altro senza consenso consapevole. In alcuni contratti cominciano ad essere addirittura inserite clausole che prevedono penali molto salate per il passaggio ad altro gestore; prassi, questa, finora sconosciuta nel settore dell’energia.

MOROSITÀ
Complice la crisi economica e gli aumenti tariffari, sono aumentate negli ultimi anni le richieste di assistenza per le problematiche legate alla morosità. È tornato operativo a tutti gli effetti il Corrispettivo di Morosità (CMor), che consente al nuovo gestore di fatturare al consumatore una sanzione come indennizzo per il vecchio fornitore col quale si aveva una morosità. Si tratta di un meccanismo complesso di addebiti per il quale purtroppo, dopo alcuni ricorsi conclusi negativamente, è ormai possibile fare ben poco. Adiconsum cerca, tuttavia, di mediare attraverso reclami e conciliazioni per ottenere rateizzazioni senza interessi o riattivazioni della fornitura, anche a fronte di pagamenti parziali, ad utenti che subiscono addirittura distacchi di energia elettrica o gas.

CONCILIAZIONI
La conciliazione paritetica è lo strumento stragiudiziale rapido e economico per la soluzione delle controversie qualora il reclamo abbia avuto esito negativo o senza risposta, e per la quale sono state stipulate convenzioni a livello nazionale con alcune delle maggiori società di vendita (Enel Energia, Eni, Edison). In questi ultimi anni i protocolli di intesa sono stati modificati ed ampliati sulla base delle nuove problematiche e sono aumentate le conciliazioni concluse positivamente, anche se notiamo una costante rigidità dei gestori. È stato istituito, inoltre, presso l’AEEGSI dal 2015 un ulteriore strumento del tutto nuovo, il servizio di Conciliazione gestito dall’Acquirente Unico per conto dell’Autorità garante. Si tratta di un servizio gratuito a cui possono accedere consumatori, soggetti con partita iva e prosumer, anche per chiedere risarcimenti del danno. Peraltro, dal 2017 il tentativo di conciliazione è divenuto obbligatorio anche nel settore energia e costituisce condizione di procedibilità per l’accesso alla giustizia ordinaria.

TUTELA SIMILE E FINE DELLA MAGGIOR TUTELA
L’accesso al mercato libero sarà l’unica modalità di fornitura che rimarrà in vigore quando finirà il regime di tutela del prezzo fissato dall’Autorità garante, che finora ci aveva garantito bollette calmierate. La data prevista ad oggi è il mese di luglio 2019 e l’addio al mercato tutelato impatterà su circa 20 milioni di famiglie, pertanto il passaggio va realizzato con tutte le cautele, le garanzie ed il tempo necessario; ma resta il dubbio che la riforma comporti aumenti di prezzo per i consumatori. L’Autorità per l’energia ha ideato il meccanismo di «Tutela Simile» per accompagnare il consumatore nella scelta di un fornitore: è un contratto di fornitura di energia elettrica della durata di 12 mesi (non rinnovabile) che, pur basandosi sul mercato libero, mantiene condizioni standard definite e gestite dall’Autorità in modo omogeneo per tutti i venditori. Nei fatti si tratta soltanto di uno strumento per indorare la pillola.

Peraltro, subirà una conseguenza ancor più grave chi non sceglierà di abbandonare il mercato tutelato: questi clienti verranno, infatti, inseriti coattivamente nel “servizio di salvaguardia”, un mercato dove le tariffe sono più elevate di oltre il 20%. Non c’è ancora fiducia dei consumatori verso il mercato libero, pertanto il ruolo dell’Adiconsum è quello di fornire assistenza sulle offerte, la comparazione dei prezzi e le clausole contrattuali del mercato libero, “facilitare” la comprensione delle caratteristiche e l’accesso all’offerta della Tutela Simile.

Roberta Mangoni, Adiconsum Marche

“Realizzato nell’ambito del programma generale d’intervento della regione Marche con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico- ripartizione 2015. “ Intervento n. 8

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