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A Osimo nasce “Territorio comunità”

Dopo l'uscita dalla maggioranza targata Pd, i due consiglieri comunali di "L'altra Osimo con la Sinistra" entrano a far parte di un nuovo movimento. Ecco il manifesto

I consiglieri comunali Fabio Pasquinelli e Carlo Catena
I consiglieri comunali Fabio Pasquinelli e Carlo Catena

Osimo – Il 7 giugno scorso è stato fondato un nuovo movimento politico civico ad Osimo che entrerà subito in Consiglio Comunale. La denominazione dell’associazione politica è “Territorio comunità”. Al gruppo consiliare aderiranno da subito i consiglieri comunali Fabio Pasquinelli, che assumerà l’incarico di capogruppo, e Carlo Catena, entrambi i consiglieri di “L’altra Osimo con la Sinistra” uscita dalla maggioranza guidata dal sindaco Simone Pugnaloni.

Territorio comunità

Pasquinelli ha già elaborato il manifesto politico:

«La nostra città ha bisogno di uscire tanto dalla sudditanza partitica nei confronti dei governi nazionale e regionale, quanto dall’ostinata ambizione di un ristretto ceto politico cittadino legato a una concezione del potere locale ormai funzionale solamente alla rigenerazione di se stesso. Per farlo dovrà aprirsi e cooperare con gli altri comuni della Valmusone, affinché il territorio a sud della provincia di Ancona e a cavallo tra questa e quella di Macerata, assuma il ruolo politico che merita. “Territorio comunità” è la vera alternativa sociale e democratica».

«Sono passati tre anni – continua – da quando tanti cittadini senza testa, sovvertendo i più solidi pronostici e sorprendendo tutta l’opinione pubblica locale, hanno deciso di voltare pagina, dopo quindici anni di governo incontrastato di quelle che definimmo, a causa della loro degenerazione in gruppi personali, le “cricche civiche”. Tuttavia questa domanda di cambiamento è stata tradita, con una protervia pari solo alla debolezza politica dell’attuale gruppo dirigente della città. Il Partito democratico, a ogni livello, rappresenta un ristretto gruppo di potere che si apre ai cittadini solamente in funzione di comitato elettorale cercando in questo modo una finta legittimazione popolare».

«La mancata ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e dei servizi pubblici, l’indebolimento delle società partecipate, la svendita di Astea energia, il graduale smantellamento dell’ospedale, la chiusura dell’agenzia del lavoro, lo stallo della viabilità centrale e periferica, cui va aggiunta una cementificazione di porzioni di territorio irrazionale e lo stralcio del progetto di strada di bordo, la totale assenza di trasparenza amministrativa, la mancanza di correttezza istituzionale e di rispetto per la dialettica democratica, sono solamente alcuni esempi eclatanti di un fallimento politico che rischia di rigettare Osimo nel passato», conclude.

Sul tavolo del gruppo consiliare sono già presenti proposte programmatiche da discutere e condividere con la cittadinanza, pronte per essere trasformate in progetti:

  • ripubblicizzazione del servizio idrico e delle reti infrastrutturali;
  • realizzazione di un nuovo ospedale intercomunale della Valmusone;
  • riorganizzazione dei servizi sociali gestiti in house e valorizzazione del personale;
  • potenziamento del servizio pubblico di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti;
  • depurazione delle acque nere e valorizzazione del parco fluviale del Musone;
  • soluzione della viabilità centrale e periferica (strada di bordo) e potenziamento del trasporto pubblico urbano ed extraurbano;
  • dal rilancio del centro storico con una vera detassazione delle attività produttive a un nuovo piano parcheggi;
  • limite alla realizzazione di nuovi centri commerciali e promozione di mercati rionali a chilometro zero;
  • riapertura dell’agenzia comunale per il lavoro e piano strutturale di lavoro socialmente utile e sostegno al reddito delle famiglie e delle fasce sociali più deboli;
  • elaborazione di politiche che garantiscano il diritto alla casa alla riappropriazione sociale e partecipativa dei beni comuni;
  • elaborazione di un modello di bilancio partecipativo, con riforma dei consigli di quartiere fondata sull’autonomia decisionale, il radicamento territoriale e la partecipazione democratica degli stessi.

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