Ancona-Osimo

Violenze e stalking in crescita, il capo della Squadra Mobile: «Permetteteci di aiutarvi» (VIDEO)

Carlo Pinto invita a rivolgersi alla Polizia: «In Questura le persone possono venire anche solo per un consiglio. Meglio non attendere». Negli uffici di Ancona almeno un centinaio i fascicoli aperti e una decina le custodie cautelari eseguite

ANCONA – Nell’ambito dei reati contro la persona, i minori e in genere le fasce più deboli della popolazione, sono oltre una sessantina le denunce per violenze, stalking e maltrattamenti raccolte nel 2018 dalla Squadra Mobile di Ancona. Un fenomeno strisciante e in crescita che colpisce soprattutto i più indifesi: donne, minori e anziani.

Tra le forme di violenza più diffuse, i maltrattamenti che rappresentano il 70% circa delle denunce, seguiti da lesioni e stalking, mentre sono stati 5 i casi di violenza sessualeAlmeno un centinaio i fascicoli aperti per questi reati e una decina le custodie cautelari eseguite.

Un’attività che rimane quasi sempre nell’ombra, quella dei poliziotti che seguono questo genere di reati, come sottolinea il capo della Squadra Mobile della Polizia di Ancona Carlo Pinto. La necessità di tutelare la privacy dei soggetti coinvolti, spesso minori, fa sì che questo tipo di arresti non arrivi quasi mai alle prime pagine dei giornali. E proprio qualche settimana fa è stata nominata la nuova coordinatrice della Sezione reati contro la persona, l’ispettore capo Elisa Gentili

Il capo della Squadra Mobile di Ancona Carlo Pinto
Il capo della Squadra Mobile di Ancona Carlo Pinto

«Abbiamo una mole di lavoro molto alta – spiega Pinto -. Il tema è molto delicato perché coinvolge spesso la sfera personale delle vittime di maltrattamenti e soprusi». Sono proprio questi aspetti della vita privata, che possono emergere durante i racconti, a far desistere le vittime dal rivolgersi alle forze dell’ordine, soprattutto per quello che riguarda l’intimità sessuale, l’omosessualità o altri risvolti che non si vogliono condividere.

«I casi trattati sono moltissimi», sottolinea il capo della Squadra Mobile, anche se non tutti poi decidono di denunciare. Numerosi gli episodi di stalking  e gli atti persecutori perpetrati soprattutto contro le donne «da parte di ex coniugi, ex fidanzati o ex compagni», anche se, come spiega Pinto, si registrano «casi di violenza messi in atto dalle donne contro altre donne e anche contro uomini». «Spesso le persecuzioni seguono la rottura di relazioni» e spesso nel mirino finiscono anche i figli delle donne maltrattate, specie quando queste si ricostruiscono una nuova relazione: «Gli ex partner non sopportano che la donna possa rifarsi una vita e iniziano a perseguitarla».

«Sono indagini molto delicate – evidenzia – anche perché il disagio familiare che portano con sé è altissimo». «Lavoriamo con entrambe le procure, sia ordinaria che minorile, non solo per punire i minori, nel caso abbiano commesso reati, ma anche per tutelarli», precisa il capo della Mobile.

«Purtroppo sono ancora troppe le vittime che hanno paura di parlare e che sperano, o attendono, che il fenomeno si esaurisca da solo – spiega – ma questo non succede quasi mai. Non bisogna temporeggiare, né avere timore a rivolgersi alle forze dell’ordine». Un messaggio forte quello del capo della Squadra Mobile di Ancona: «In Questura le persone possono venire anche solo per avere un consiglio. Meglio non attendere, è importante rivolgersi subito agli specialisti della materia. Occorre avere fiducia nelle istituzioni e non agire mai da soli».

«Permetteteci di aiutarvi», è  l’appello di Carlo Pinto: il capo della Squadra Mobile si rende disponibile anche a un colloquio diretto con le vittime, le famiglie o chiunque venga a conoscenza di fatti di questo genere.

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