Ancona-Osimo

Un anno fa la prima scossa. Il bilancio delle attività della Regione Marche

Il governatore Ceriscioli: «Una cifra importante che ci fa guardare con fiducia in avanti e che dopo un anno ci permette di ripartire». Il sisma ha interessato 1/3 del territorio

TERREMOTO – «Finora sono stati stanziati solo per la Regione Marche oltre un miliardo di euro per la ricostruzione e per gli investimenti nelle aree colpite dal sisma: piano scuole, strutture sanitarie, rilancio turistico del territorio e delle imprese, dissesto idrogeologico, agricoltura, ripristino delle strade, sanità, beni culturali e promozione. Una cifra importante che ci fa guardare con fiducia in avanti e che dopo un anno ci permette di ripartire». Sono le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che, a un anno dalla prima scossa di terremoto, traccia un bilancio delle attività svolte, oggi in conferenza stampa ad Ancona.

«Un anno di duro impegno da parte delle istituzioni regionali per rispondere a una parte di cittadini marchigiani che si sono trovati a causa del terremoto senza abitazione e senza attività lavorativa. Ad oggi abbiamo tutti gli strumenti per la ricostruzione, risorse economiche e norme operative ed è un fatto eccezionale, dati gli eventi sismici passati, avere in tempi così stretti le risorse necessarie» afferma. Poi rivolgendosi a quanti hanno sollevato delle polemiche sostiene: «è una bugia strumentale continuare a dire che non ci sono risorse e non lo può dire soprattutto chi le ha già prontamente e lautamente ricevute in termini di milioni di euro per ricostruire strutture».

Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, a un anno dal terremoto traccia un bilancio delle attività svolte

Il presidente Ceriscioli ha ripercorso la sequenza sismica che hanno flagellato le Marche. Ore 3.36 del 24 agosto: la terra trema. Una scossa di magnitudo 6 nel cuore della notte colpisce gravemente il Centro Italia. Crolli e morti, scatta l’emergenza. Il 26 ottobre prima una scossa di magnitudo 5.4 alle 19:10, poi una di 5.9 alle 21:18 fanno tornare l’incubo. Nuovi crolli, non ci sono morti ma il sud delle Marche è devastato. Il 30 ottobre alle 7:40 una violenta e interminabile scossa di magnitudo 6.5, la terza piùpotente in Italia, rade al suolo interi paesi dell’entroterra, fortunatamente senza vittime. All’emergenza continua si aggiungono le scosse del 18 gennaio 2017: 10:25 magnitudo 5.1, 11:04 magnitudo 5.5, 11:15 magnitudo 4.7, 11:25 magnitudo 5.4 e 14:33 magnitudo 5.0.

SISMA IN CIFRE- Sono 87 i comuni marchigiani nel cratere sismico su 131 totali. 90 invece sono i comuni marchigiani fuori dal cratere che hanno fatto segnalazione di danni. Il sisma ha interessato 1/3 della regione ovvero una superficie di 3.978 kmq. 31.979 sono gli sfollati e a tutti è stata trovata una sistemazione:  o in uno dei 4.409 alberghi che hanno dato disponibilità o con il CAS, contributi di autonoma sistemazione pari a 28.570 euro. In totale i costi per l’emergenza sono apri a 184 milioni di euro.

SAE (SOLUZIONI ABITATIVE DI EMERGENZA)-  Sono 27 i Comuni che hanno richiesto le SAE e nei 78 cantieri aperti lavorano 150 aziende marchigiane. Le casette consegnate sono 42 ma entro il 24 agosto il numero raddoppierà. Le casette in costruzione sono 1.857 e «entro la fine dell’anno il 90% delle casette sarà consegnato» dichiara il presidente Ceriscioli. Sono 35 le aree dove è iniziato il montaggio delle SAE per 606 casette mentre sono 612 quelle assegnate nei Comuni di Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Forze, Gagliole, Gualdo, Pieve Torina, Pioraco, San Severino e Serrapetrona. La spesa per i lavori di urbanizzazione è pari a 69milioni di euro.

MACERIE- Sono 125mila le tonnellate di macerie finora rimosse, l’80% di quelle pubbliche. «Solo per fare un paragone, con il terremoto dell’Aquila, a distanza di un anno furono rimosse 50 mila tonnellate» riferisce Cerisicoli. La rimozione delle macerie avviene con un ritmo di 2mila tonnellate al giorno; a settembre la sarà incrementata in quanto saranno operativi altri due siti di raccolta. Il trattamento delle macerie prevede la separazione dei materiali pericolosi come l’amianto, il recupero e la raccolta anche dei più piccoli beni personali come le fotografie. Dei 52 comuni del cratere che hanno richiesto la rimozione, 44 non ne hanno più sulle strade. Nei restanti comuni, ad eccezione di Arquata del Tronto, è stata liberata la viabilità principale e restano da liberare alcuni tratti della viabilità secondaria.

DELOCALIZZAZIONE ATTIVITÀ PRODUTTIVE- Sono 50 le attività produttive delocalizzate con un investimento dedicato pari a 9,5 milioni di euro. Gli interventi sono terminati in 14 dei 29 comuni che li hanno richiesti.

AVVIO RICOSTRUZIONE PRIVATA- Le pratiche pervenute all’ufficio per la Ricostruzione nelle province di Macerata e Ascoli Piceno, ad agosto 2017, sono complessivamente 651 e in 26 casi i lavori di ricostruzione hanno preso avvio.

ALLEVATORI- «Per agricoltori e allevatori marchigiani questo è stato un anno orribile colpiti incessantemente prima dal terremoto, poi dalla neve e oggi dalla siccità- sottolinea il presidente Cerisicoli-. La Regione Marche ha realizzato tutte le stalle e i Mapre richiesti. Inoltre sta pensando a coprire anche le richieste di chi inizialmente aveva comunicato di voler provvedere in maniera autonoma». Sono stati realizzati 98 Mapre, moduli abitativi rurali, di cui 92 già arredati; sono state realizzate ed allestite 218 stalle, 208 quelle consegnate. 100 i fienili consegnati.

SCUOLE- L’apertura delle scuole è garantita a settembre. Sono 160 le scuole danneggiate, 40 con lesioni gravi. Sono 44 le nuove scuole finanziate (con accorpamento di 50 degli attuali edifici scolastici) più 6 adeguamenti sismici.  Ad oggi l’investimento totale finanziato per il piano di edilizia scolastica è di 188.650.000 euro.

OPERE PUBBLICHE- Sono state approvati e finanziati 93.642.000 € a favore dei territori delle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Per le opere sanitarie sono previsti 34,3 milioni di euro e 8 interventi concordati con i sindaci di Fabriano, Offida, Amandola, Macerata, Matelica, San Ginesio, San Severino e Tolentino. 118,4 milioni di euro per beni culturali ed ecclesiastici e 33,2 milioni di euro per gli alloggi pubblici.

«Nella gestione del post terremoto si andrà progressivamente verso una modifica, anche normativa, che sposterà progressivamente il baricentro della ricostruzione sui territori: Regioni, Comuni e Province- dichiara Ceriscioli-. Per il post Errani, il premier Gentiloni nominerà un Commissario unico che sarà affiancato dai 4 vice commissari ma l’obiettivo è trasferire sempre più ruoli e responsabilità sui territori. Il commissario alla ricostruzione Errani lavorerà fino 9 settembre, ultimo giorno del suo mandato. Ci ha già convocato lunedì a Roma per una nuova cabina di regia».

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