Ancona-Osimo

Tragedia di Sassoferrato, l’appello dei vigili del fuoco: «Seguire le norme di sicurezza, al bando il fai da te»

Nella notte tra l'11 e il 12 gennaio scorso, in località Aspro-Coldellanoce, il monossido di carbonio ha ucciso nel sonno una bambina di 10 anni e intossicato il fratellino di 7. Le raccomandazioni del capo reparto di Ancona Franco Secondi e degli Amministratori di Condominio per evitare i rischi e il ripetersi di tragedie come questa

I vigili del fuoco sul luogo della tragedia a Sassoferrato

ANCONA – Un killer silenzioso che ogni anno provoca numerosi casi di avvelenamento. È il monossido di carbonio che nella notte tra l’11 e il 12 gennaio scorso, in località Aspro-Coldellanoce a Sassoferrato (leggi l’articolo), ha ucciso nel sonno una bambina di 10 anni e intossicato il fratellino di 7 anni che fortunatamente sta meglio dopo essere stato trattato nella camera iperbarica di Fano. Stando alle prime ricostruzioni, alla base della tragedia di Sassoferrato ci sarebbe una fessura apertasi nel tratto di canna fumaria che attraversa la parete della stanza dove dormivano i due bambini. Un episodio che pone al centro dell’attenzione la questione sicurezza nelle abitazioni, specie in inverno quando l’accensione di stufe e caldaie provoca una escalation di casi.

COS’È IL MONOSSIDO DI CARBONIO?
Gas inodore e incolore, è prodotto dalla combustione di stufe a legna, gas, carbone e pellet, da fornelli, ma anche da generatori, lampade a gas e motori a benzina. Quando si accumula in spazi chiusi o parzialmente chiusi è in grado di provocare la morte quasi immediata delle persone e degli animali che hanno la sfortuna di respirarlo.

Il luogo della tragedia a Sassoferrato

«Occorre seguire le norme di sicurezza e usare prodotti certificati – ammonisce il capo reparto della Direzione Marche dei vigili del fuoco di Ancona Franco Secondi – prima dell’inizio della stagione invernale, e quindi prima di accendere caldaie, stufe e caminetti, è importante provvedere alla manutenzione annuale affidandosi a personale esperto». Al bando il fai da te, «la canna fumaria deve essere pulita da personale esperto e qualificato – spiega – che sia in grado di provvedere anche alla verifica del corretto tiraggio della canna fumaria. Nelle stanze dove sono presenti caldaie, stufe e caminetti devono esserci bocche di areazione, perché se manca l’ossigeno si sviluppa il monossido di carbonio che deriva da una combustione incompleta. Importante anche utilizzare solo prodotti certificati».

Gli fa eco l’amministratore di condominio Stefano Bastiani: «il consiglio più importante e poco ascoltato dalla maggior parte delle persone, per quanto riguarda le stufe, è di porre grande attenzione alle canne fumarie. Non tutte le canne fumarie funzionano con tutte le stufe, sbagliare un accoppiamento può uccidere, ma soprattutto le canne fumarie non possono essere realizzate in maniera approssimativa, perché il più piccolo errore può causare malfunzionamento. Inoltre è sempre bene tenere a mente che quando si vive in un condominio vicino ad altre persone, non è possibile fare ciò che si vuole, perché spesso e volentieri le nostre azioni possono danneggiare gli altri».

 

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