Ancona-Osimo

«Il Popolo della Famiglia contro i negozi di cannabis light? Sembra di essere tornati all’epoca del proibizionismo»

I titolari dell’attività che prossimamente aprirà in via Pergolesi a Jesi, vogliono fare chiarezza riguardo l’utilizzo della canapa

ANCONA E JESI- La ferma presa di posizione del Popolo della Famiglia della provincia di Ancona contro l’apertura dei negozi che vendono cannabis light ha suscitato inevitabilmente delle polemiche. I titolari dell’attività che prossimamente aprirà in via Pergolesi a Jesi, vogliono fare chiarezza riguardo l’utilizzo della canapa.

«Rimango davvero perplesso quando sento dire dal Popolo della Famiglia che la cannabis light apre le porte all’uso delle droghe pesanti. Sembra di essere tornati all’epoca del proibizionismo, agli anni ’30. È come dire che un bicchiere di vino porta all’alcolismo. Sono teorie che non stanno in piedi» dichiara Alessandro Lombardi, uno dei soci del Cannabis Light District.

Lombardi spiega i cambiamenti che stanno avvenendo a livello internazionale riguardo l’utilizzo della canapa. «A livello giuridico sotto lo 0,5% di THC, la cannabis non è considerata sostanza psicoattiva, quindi non è da considerarsi droga. È un limite che ha stabilito il legislatore. Invece il CBD è un principio attivo riconosciuto a livello medico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta avviando un percorso di revisione delle proprietà terapeutiche della cannabis declassandola dalla lista delle droghe. Mentre il Canada ha legalizzato la marijuana- e lo stanno facendo molti paesi dell’America- in Italia c’è qualcuno che vorrebbe tornare agli anni ’30. Il punto di vista del Popolo della Famiglia e i suoi attacchi lasciano il tempo che trovano. Hanno una visione della cannabis retrò».

Signor Lombardi quali prodotti troveranno in negozio i suoi clienti?
«Venderemo prodotti cosmetici, alimentari, liquori. Anche se al momento non c’è una legge che vieta la vendita di fiori da collezione ai minorenni, noi abbiamo deciso di non vendere le infiorescenze ai minori di 18 anni e ovviamente, gli alcolici. Rispetteremo al 101% tutti i vincoli che la legge pone in materia. Anche se pensiamo che in futuro si debba arrivare ad una legalizzazione completa, saremo ligi al rispetto dei vincoli che ci vengono imposti».

Come mai avete deciso di aprire un negozio di cannabis light?
«La pianta di canapa rappresenta un valore aggiunto per il futuro. Si può fare edilizia ecosostenibile con essa, o medicinali, cure mediche, tessile, cosmetici. La pianta ha una miriade di usi. Bisogna spingere a una nuova consapevolezza dell’uso della canapa. Sentir parlare di droga per la cannabis è un concetto che mi fa sorridere».

Quando è prevista l’apertura del negozio?
«Probabilmente tra fine agosto e metà settembre, dipende da alcuni permessi che ci devono arrivare. Purtroppo la burocrazia non va d’accordo con l’imprenditoria. Siamo tre ragazzi che da mesi vanno avanti con scartoffie».

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