Ancona-Osimo

Sanità: Torrette – Marche Nord, al via il patto di collaborazione. Le eccellenze di Ancona anche nel pesarese

È sempre più vicina la realizzazione di una collaborazione tra queste due realtà. Nove gli ambiti oggetto della convenzione, dalla cardiochirurgia alla rianimazione pediatrica. Maria Capalbo, direttore dell'Azienda ospedaliera di piazzale Cinelli: «Quello che conta è porre al centro i bisogni del cittadino che deve trovare le risposte nella nostra regione»

In prima fila da sinistra: Antonio Draisci, Maria Capaldo, Michele Caporossi, Antonello Maraldo. Dietro da sinistra Alfredo Cordoni e Edoardo Berselli
In prima fila da sinistra: Antonio Draisci, Maria Capaldo, Michele Caporossi, Antonello Maraldo. Dietro da sinistra Alfredo Cordoni e Edoardo Berselli
PESARO – Cambiano gli scenari della sanità marchigiana. È infatti sempre più concreta e prossima, la realizzazione di un patto tra gli l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona e l’Azienda Ospedaliera Marche Nord. Obiettivo, garantire risposte sempre più qualificate al bisogno di salute dei cittadini marchigiani, mettendo a disposizione le eccellenze presenti a Torrette anche per i cittadini del pesarese, sulla scia di quanto già avvenuto nel fermano.
Un accordo che permetterà ai malati di beneficiare dell’elevato livello qualitativo di Torrette senza doversi spostare dalla loro zona di residenza, con minori costi per pazienti e famiglie.
Si è tenuto questa mattina, 21 marzo, a Pesaro, nella sede di Marche Nord, un incontro tra le direzioni delle due aziende ospedaliere dove e stato tracciato un percorso di collaborazione che punti ad un integrazione tra gli ospedali.
Una collaborazione che verrà presto formalizzata attraverso un protocollo d’intesa sulle diverse discipline e attività.
«La nostra Azienda Ospedaliero Universitaria, oltre all’alta specializzazione è votata anche a far scuola ai professionisti di tutti gli ambiti sanitari a favore di tutta la regione – commenta il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi – La collaborazione con Marche Nord, già in atto sia con noi che con l’Università, per alcuni settori, renderà più forte la nostra capacità di realizzare una rete intelligente, nella quale il paziente è preso in carico a partire dal suo luogo di residenza. Puntiamo molto a rafforzare l’offerta sanitaria delle Marche, in modo da garantire un’elevato standard qualitativo e una vasta alternativa in tutte le discipline a quella tendenza a trovare risposte fuori regione, affinché i cittadini scelgano sempre di più la sanità marchigiana».
Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti
Michele Caporossi, direttore generale Azienda Ospedali Riuniti

Un percorso, che come ha sottolineato Caporossi, «rafforza la funzione regionale dell’ospedale di Ancona: specializzazione, complessità, funzione di ricerca e sperimentazione con l’Università devono essere messi a servizio di tutto il sistema sanitario regionale».

«Marche Nord e Torrette finalmente a ragionare insieme – spiega il direttore generale Marche Nord, Maria Capalbo – reti cliniche, interventi di alta complessità e integrazione con l’università le nostre priorità. Quello che conta è porre al centro i bisogni del cittadino che deve trovare le risposte nella nostra regione. Questa è una delle mission di Marche Nord a cui stiamo lavorando da tre anni: abbattere la mobilità passiva. In questi anni la tendenza si è finalmente invertita, ma non basta dobbiamo fare sempre di più e questo accordo con l’ospedale regionale ci aiuterà in questo senso».
La collaborazione tra Torrette e Marche Nord, si articolerà su 9 diversi settori oggetto della convenzione, tutte eccellenze che vedono l’ospedale di Ancona punto di riferimento regionale: anestesia e rianimazione pediatrica, cardiochirurgia, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia pediatrica, chirurgia ricostruttiva e chirurgia della mano, igiene ospedaliera, servizio di prevenzione e protezione, neurologia e neuroradiologia interventistica.
Marche Nord, ha espresso l’intenzione di potersi avvalere anche del contributo fondamentale della clinica universitaria e dai suoi specializzandi.

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