Ancona-Osimo

Orto in corsia, un giardino al Salesi

È stato lanciato, lunedì 28 maggio, "orto in corsia", il progetto che porta nei reparti di pediatria e, a breve, anche di neuropsichiatria del Salesi un pezzo di giardino. Una iniziativa promossa da Slow Food in collaborazione con la Fondazione Ospedale Salesi onlus, che vedrà i piccoli degenti impegnati nella cura di piantine aromatiche

Da sinistra Paola Cingolani, Alessandra Cesaretti, Ugo Pazzi, Leonardo Incicchitti, Alessandro Volpini, Paride Palumbo, Roberto Rubegni, Michele Maccione e Carlo Rossi,

ANCONA – Ridurre lo stress dei bambini ospedalizzati, avvicinandoli al verde e al cibo. Sono questi gli obiettivi di “orto in corsia”, il progetto di educazione alimentare e ambientale, lanciato stamane all’Ospedale Salesi, nel corso di una conferenza di presentazione. L’iniziativa, promossa da Slow Food Ancona e Conero in collaborazione con Fondazione Ospedale Salesi onlus, punta a coinvolgere i bambini dai tre anni in su nella cura di piantine aromatiche. Al momento sono interessati i piccoli ospiti del reparto di pediatria, che hanno già iniziato stamane il primo laboratorio, ma successivamente il progetto sarà esteso anche alla Neuropsichiatria. «Questa è la seconda esperienza in ambito nazionale – ha spiegato Roberto Rubegni, presidente fiduciario della condotta Slow Food Ancona e Conero – la prima è stata realizzata all’Ospedale pediatrico di Livorno». Un progetto nato come spin off di “orto in condotta”, l’iniziativa su scala nazionale dell’associazione Slow Food, portata avanti con successo anche nelle Marche, già da due anni, alla scuola primaria Conero di Ancona e sostenuta dall’amministrazione comunale dorica.

L’orto in corsia

«Il concetto del prendersi cura è fondamentale, è la nostra mission – ha precisato Leonardo Incicchitti, della direzione medica del Salesi – l’ospedale è prendersi cura delle persone, curare non solo la malattia, ma curare la persona in toto. Questo aiuta a far capire ai bambini e ai ragazzi che, come noi ci prendiamo cura di loro, anche loro possono dare cure, e prendersi cura di queste piantine è un passo importante per la loro crescita».

Corretta alimentazione, rispetto per l’ambiente, rispetto per i beni comuni e amore per il bello. Sono i temi al centro di questa iniziativa. Un progetto che vede il bambino farsi parte attiva e non essere più solo un soggetto passivo del processo terapeutico: prendendosi cura delle piantine i piccoli si prendono cura anche di sé stessi, ha precisato Paola Cingolani, operatore ludico della Fondazione Ospedale Salesi onlus. Un’attività che coinvolge anche genitori e nonni dei piccoli degenti, contribuendo a creare un ponte tra ospedale e famiglia.

I bambini al lavoro

Ai piccoli ospiti della pediatria del Salesi è stata affidata una piantina che adotteranno simbolicamente e che dovranno accudire durante il periodo della loro degenza. I bambini annoteranno ogni intervento eseguito sulle piantine, in un cartellone che verrà costantemente aggiornato e che, al momento della dimissione, verrà lasciato in consegna insieme alle piantine ai nuovi ospiti del reparto.  «Obiettivo – ha sottolineato Carlo Rossi, presidente della Fondazione Salesi onlus – far comprendere che quando c’è un problema c’è anche una tecnica per superarlo».

Le piantine scelte per l’iniziativa, ortaggi, piccole piante da fiore ed erbe aromatiche, sono state poste all’interno di carrelli, in modo da poterle spostare agevolmente dalla terrazza all’aperto, dove sono collocate, all’aula didattica. All’occorrenza le piantine potranno essere trasportate anche nelle stanze di degenza, per permettere ai bambini di osservarne la crescita e apprezzare il lavoro da loro svolto.

Un’occasione importante per parlare ai bambini di cibi da loro spesso poco apprezzati, come frutta e verdura, oltre che della stagionalità dei prodotti.

La prima lezione è stata tenuta da Ugo Pazzi, presidente regionale Slow Food e agronomo: i bambini durante il laboratorio sono stati coinvolti nel riconoscimento olfattivo delle piante, che sono poi state messe a dimora nei garden box, dopo aver spiegato loro come prendersene cura.  «Abbiamo portato un pezzo di natura in ospedale – ha sottolineato Ugo Pazzi – una iniziativa in linea con il progetto di agricoltura sociale che la Regione Marche sta portando avanti da anni».

Una co-terapia che consente una maggiore umanizzazione della medicina, ha spiegato Alessandro Volpini, pediatra del Salesi, dove il bambino, la sua famiglia e tutta la sfera emozionale vengono prese in carico tanto quanto la malattia, per un risultato terapeutico più efficiente. «Queste iniziative sono efficaci come delle medicine – ha sottolineato Paride Palumbo, dirigente medico della SOD di Pediatria – aiutano la guarigione del bambino».

L’iniziativa è supportata anche dalla Cooperativa H.o.r.t. di Ancona, spin off dell’Università Politecnica delle Marche, specializzata in servizi in ambito agronomico e in ambiente naturale con finalità tecniche, ricreative e didattiche.

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