Ancona-Osimo

Omicidio di Renata, si cercano prove sulle app collegate al cellulare della pittrice

La Procura ha disposto un altro accertamento irripetibile utile a chiarire il delitto della donna trovata morta a Tolentino. Nel mirino degli inquirenti Whatsapp e altre applicazioni

La pittrice Renata Rapposelli
La pittrice Renata Rapposelli

ANCONA – Delitto della pittrice, la Procura cerca elementi sulle applicazioni del cellulare di Renata Rapposelli. Disposto il terzo accertamento irripetibile nel giro di una settimana. È stato fissato per lo stesso giorno dell’account Google, il 23 gennaio, nello studio osimano del perito informatico nominato dal pm Andrea Laurino, Luca Russo (leggi l’articolo).

Un accertamento per il quale non occorre il cellulare della pittrice, uno smartphone mai trovato, ma sul quale sarà possibile accedere da remoto. L’indagine va avanti da tre mesi, su più fronti. Si cercano prove inconfutabili a carico o meno dei due sospettati, Simone e Giuseppe Santoleri, rispettivamente figlio ed ex marito della donna scomparsa il 9 ottobre e trovata morta il 10 novembre, in un fosso a Tolentino, vicino al fiume Chienti. Giuseppe e Simone sono indagati a piede libero per omicidio.

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