Ancona-Osimo

Inquinamento al porto, Adsp: «Impegno continuo per la sostenibilità, non è escluso l’utilizzo di banchine elettrificate»

Autorità di sistema portuale e Capitaneria di porto stanno predisponendo una serie di proposte da condividere con gli armatori per raggiungere un’intesa da concretizzare entro fine anno

Fumo dalle navi nel porto di Ancona

ANCONA – Per ridurre l’inquinamento al porto, l’Autorità di sistema portuale non esclude l’ipotesi dell’utilizzo di banchine elettrificate e, insieme alla Capitaneria di porto, sta predisponendo una serie di proposte da condividere con gli armatori per raggiungere un’intesa da concretizzare entro fine anno. Dopo i rilevamenti autonomi effettuati da Italia Nostra (sezione Ancona) che, hanno registrato nel porto concentrazioni di biossido di azoto (N02) e superamenti dei limiti imposti dalla legge, l’Adsp fa il punto sulle misure che sta attuando e che attuerà in merito alla sostenibilità ambientale.

«Non escludiamo a priori l’ipotesi dell’utilizzo di banchine elettrificate – scrive in una nota l’Adsp – importante però è che ci siano regole uniche e standard internazionali omogenei. Questo potrebbe facilitare da una parte l’investimento degli armatori sull’adeguamento delle navi, dall’altro l’investimento anche del porto di Ancona, dove bisognerebbe comunque individuare uno spazio per produrre l’energia necessaria». In porto, come da normativa, i controlli sui carburanti utilizzati dalle navi vengono effettuati, a campione, dalla Capitaneria di porto. L’Adsp spiega che «sull’utilizzo dei carburanti nei porti e sulle loro caratteristiche, che sono soggetti a regolamentazione internazionale e in attesa che vengano introdotte nuove e più restrittive norme, Autorità di sistema e Capitaneria di porto stanno predisponendo una serie di proposte da condividere con gli armatori per introdurre elementi migliorativi che possano anticipare l’applicazione delle disposizioni di legge che entreranno in vigore dal 2020. Si sta lavorando affinché l’intesa, volontaria, fra i soggetti si possa concretizzare entro fine anno».

Fumo dalle navi

Tra gli interventi invece già avviati: lo spostamento dei tir dal molo Rizzo allo scalo Marotti che, nei primi due mesi di sperimentazione, ha permesso di risparmiare circa 11 mila chilometri di percorrenza nelle aree portuali, e l’obbligo di tenere spento il motore ai mezzi in attesa di imbarco. «Inoltre – spiega l’Adsp – abbiamo emesso un regolamento ambientale che prevede misure per contenere e mitigare l’inquinamento da movimentazioni merci: l’utilizzo di benne ermetiche per evitare dispersioni; l’obbligo di sospendere le operazioni in caso di vento; la sosta dei mezzi pesanti a motori spenti e in apposite aree dei traghetti destinati all’imbarco, con tragitti accorciati all’interno del porto; l’uso di filtri anti particolato sui mezzi sollevatori che circolano in porto con cilindrata di circa 6 mila cm3». Sono anche state installate colonnine per l’alimentazione elettrica delle piccole imbarcazioni di pronto impiego per Capitaneria di porto, Marina Militare, Guardia di Finanza e servizio rimorchio (Corima). Ed è stata conclusa l’attività di diagnosi energetica per definire i consumi energetici di tre grandi settori: pubblica illuminazione, edifici e impianti (gru di banchina). Il settore che richiede un maggior intervento è quello della pubblica illuminazione. Sono allo studio interventi di sostituzione di apparati di illuminazione per consentire un risparmio energetico.

Sempre in merito all’illuminazione, trecentocinquanta punti luce ridisegneranno il waterfront grazie al progetto Iti Waterfront 3.0. Capofila è il Comune di Ancona, partner sono Adsp, Università politecnica delle Marche, Soprintendenza delle Marche, Cnr-Ismar. Tra gli interventi previsti c’è proprio la progettazione della nuova illuminazione del fronte mare del porto. L’obiettivo è ridurre i consumi energetici con il ricorso a tecnologie illuminotecniche con fonti luminose ad alto risparmio energetico. L’intervento, ispirato alla sostenibilità e all’efficientamento energetico, interesserà l’area compresa fra il porto antico e Porta Pia, con un investimento complessivo di 2,26 milioni di cui 400 mila euro messi dall’Autorità di sistema. In ambito portuale, tra le attività previste figurano la rimozione della torre faro in prossimità dell’Arco Clementino e la nuova illuminazione del percorso pedonale e delle mura tra Portella della Loggia e gli ex-magazzini del sale.

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