Ancona-Osimo

Sensori hi-tech in aiuto alle persone con problemi cognitivi

L'innovativo sistema, presentato presso CasAmica, una “smart house” attrezzata con tecnologia domotica nel presidio ospedaliero dell’Inrca, ha l’obiettivo di garantire il più a lungo possibile l’indipendenza delle persone con Alzheimer nella propria abitazione

Nella foto: Fabrizia Lattanzio, Lorena Rossi e partner UE (Foto: INRCA)

ANCONA- Sensori hi-tech collocati in punti strategici della casa in grado di segnalare l’apertura di porte e finestre, rilevare fumo e acqua a terra, la qualità del sonno e dei pasti. Collegati a una app sullo smartphone, aiutano i familiari di una persona affetta da demenza a rilevare anomalie e cambiamenti nelle abitudini del proprio caro. Inoltre, una notifica sul cellulare avverte in tempo reale in caso di situazioni di pericolo. L’innovativo sistema è stato presentato presso CasAmica, una “smart house” attrezzata con tecnologia domotica nel presidio ospedaliero dell’Inrca (Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani), in occasione dell’incontro con i partner del progetto Home4Dem. Finanziato nell’ambito del programma europeo Ambient Assisted Living, il progetto ha l’obiettivo di garantire il più a lungo possibile l’indipendenza delle persone con demenza nella propria abitazione e facilitare la vita dei familiari. Infatti, per una persona con problemi cognitivi il trasferimento in sistemazioni diverse dalla propria abitazione comporta, in genere, un certo stress e disorientamento, con il possibile aggravarsi dei sintomi.

Inoltre, in strutture come RSA e Case di riposo il costo sociale per l’assistenza supera i 37 mila euro annui, rispetto ad una media di circa 24 mila euro per chi viene assistito a casa. «Soprattutto nella fase iniziale della malattia gran parte dello stress e del tempo che i caregiver (coloro che all’interno della famiglia seguono il malato più da vicino) dedicano all’assistenza è dovuto, di fatto, ad attività di supervisione. Basti pensare che per ogni ora necessaria di assistenza effettuata da un professionista, ne vengono prestate sei da parenti o amici- spiega il Direttore scientifico dell’Inrca Fabrizia Lattanzio -. Le tecnologie assistive possono quindi aiutare ad alleggerire il ‘carico’ assistenziale e a ridurre in maniera significativa eventi pericolosi, come fughe di gas e allagamenti, ma anche a suggerire interventi tempestivi del personale medico-sanitario». «La novità è l’introduzione di algoritmi per l’analisi del comportamento, che consentono di mantenere una costante comunicazione con l’utente» afferma l’ing. Lorena Rossi, Responsabile dell’Unità operativa Modelli assistenziali e nuove tecnologie dell’Inrca.

ALCUNE IMMAGINI DELLE NUOVE TECNOLOGIE (Foto Inrca)
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Mediante sensori di presenza a letto e di apertura del frigorifero, il sistema è in grado di rilevare alcune routine quotidiane come la qualità del sonno e i pasti, oltre a quantificare i tempi di permanenza nelle stanze, grazie a sensori a infrarossi. I dati, raccolti 24 ore su 24, vengono elaborati da un server centrale e inviati ad una applicazione sul telefono con cui si potrà valutare periodicamente se le condizioni della persona stanno cambiando. Completa il sistema un tablet che sarà dato in dotazione agli anziani, con semplici giochi per allenare la memoria. Il kit verrà collaudato per un anno da 120 familiari di anziani con demenza lieve o moderata tra Italia, Svizzera, Norvegia e Svezia, di cui 30 seguiti dall’Inrca. Il sistema Home4Dem è il risultato migliorato di due piattaforme esistenti: Up-Tech, sviluppata dall’Inrca grazie al progetto omonimo promosso dalla Regione Marche, e DomoSafety, ideata in Svizzera. Al termine della sperimentazione il kit sarà messo in vendita sul mercato e potrà essere acquistato.

 

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