Ancona-Osimo

Falconara, al via la consulta per la disabilità

Se ne è discusso ieri in Commissione Politiche sociali dopo la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale. «Temi così non hanno colore politico ed è importante lavorare insieme e con il contributo delle associazioni che operano in questo ambito», ha detto la vicesindaco Yasmin Al Diry

La commissione Politiche sociali del Comune di Falconara riunita per parlare di disabilità

FALCONARA – Si è riunita nel pomeriggio di ieri, 7 marzo, la Commissione Politiche sociali con lo scopo di varare la Consulta per la disabilità a Falconara. Si tratta di un organismo composto da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e da rappresentanti delle associazioni che si occupano di disabilità che ha l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei soggetti disabili e dei loro familiari, per promuovere, organizzare e coordinare varie iniziative.

«Questo strumento è stato pensato per facilitare la vita di ogni disabile sul territorio. La creazione della Consulta della disabilità è un impegno contenuto in una mozione proposta dalla minoranza, che è stata votata all’unanimità da tutto il consiglio comunale a cui l’amministrazione ha dato subito seguito», ha spiegato in una nota il Municipio. «Abbiamo apprezzato l’idea di creare un organismo simile – ha detto la vicesindaco Yasmin Al Diry, con delega alle Politiche sociali – che va nella direzione indicata anche nelle linee programmatiche della maggioranza. Temi come la disabilità non hanno colore politico ed è importante lavorare insieme e con il contributo delle associazioni che operano in questo ambito».

All’incontro oltre alla vicesindaco Al Diry e ai consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno partecipato Roberto Frullini, in rappresentanza della Uildm (Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare), Anna Massaccesi, presidente dell’associazione Serenamente che raccoglie i familiari delle persone con disabilità psichica, accompagnata da Maria Luisa Gazzelli della stessa associazione. Al tavolo anche la coordinatrice dell’Ambito Territoriale Sociale 12 e personale dei Servizi sociali comunali e dell’Ambito. È stata la presidente della Commissione VI Stefania Marini a presentare la bozza di regolamento per il funzionamento della Consulta, che sarà esaminato dai consiglieri per apportare eventuali miglioramenti.

«Dobbiamo arrivare a un documento che porti a facilità di azione, che non sia burocratizzato», è stato il commento di Marini. Durante il confronto, che ha rappresentato l’occasione di conoscere le associazioni e i loro rappresentanti, sono arrivati contributi propositivi dai consiglieri d’opposizione. Bruno Frapiccini del Movimento 5 Stelle ha proposto che «una percentuale del bilancio comunale sia destinata alle opere dedicate alla disabilità, soprattutto all’eliminazione delle barriere architettoniche.

L’auspicio è che nasca da questa Consulta un metodo di lavoro consolidato, che permetta all’amministrazione di analizzare il punto di vista della disabilità nella programmazione in tutti i settori della vita sociale». Loris Calcina delle liste civiche Cic-Fbc e SiAmo Falconara, ha commentato: «Occorre impegnarsi con le associazioni per creare una consulta snella, non burocratizzata e che possa attrarre altre realtà associative della disabilità attraverso proposte e rapida operatività».

Da Stefano Caricchio, consigliere della Lega, è arrivata invece l’idea che la Consulta organizzi annualmente almeno due assemblee pubbliche sul tema della disabilità, «cui possano partecipare anche tutti quei soggetti, disabili e loro familiari, che non fanno parte di associazioni e che quindi non sono rappresentati stabilmente all’interno della Consulta stessa, per poterne raccogliere le istanze e migliorare il lavoro di questo organismo».

«È stato un primo passo – è stato il commento di Laura Luciani del Pd – ma avrei preferito che la bozza di regolamento per il funzionamento della Consulta ci fosse consegnata qualche giorno prima, in modo da arrivare in commissione con le nostre proposte, mettersi subito al lavoro e saltare un passaggio».

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