Ancona-Osimo

Diomedi (M5S) e Rubini (AIC): «Nessun accordo al ballottaggio»

«Non credo ci sia alcun margine per un contratto come quello del governo nazionale» commenta la pentastellata. Mentre l'esponente di Altra Idea di Città dice: «Non regaleremo il nostro percorso su una trattativa vecchio stampo che non ci interessa»

ANCONA- Ballottaggio Mancinelli – Tombolini, il candidato sindaco del centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli D’Italia, Udc) e delle liste civiche (60100 e Servire Ancona) si apre al Movimento 5 Stelle e ad Altra Idea di Città per provare a fermare la corsa della candidata sindaco del centrosinistra (Pd, Verdi, Ancora X Ancona, Ancona Popolare, Centristi X Ancona). Le risposte di Daniela Diomedi (il M5S ha ottenuto il 16,39% – dati ufficiosi) e di Francesco Rubini (Altra Idea di Città ha raggiunto il 6,75%- dati ufficiosi) sembrano però chiudere tutte le porte ad un possibile accordo.

«Il M5S storicamente non fa accordi con nessuno, ciascuno voterà come crede al ballottaggio. Non credo ci sia alcun margine per un contratto come quello del governo nazionale» commenta la pentastellata.

«Nessun avvicinamento con le altre forze politiche. Abbiamo convocato la nostra assemblea, ci riuniremo venerdì prossimo e decideremo cosa fare e come farlo. Non abbiamo nulla a che spartire con la coalizione di Tombolini per la sua conformazione, ribadiamo la nostra opposizione al governo della Mancinelli e le nostre grandi differenze con i 5 Stelle, soprattutto dopo la scelta a livello nazionale di governare con la Lega- spiega Rubini-. Quindi, probabilmente, continueremo in un percorso di autonomia. Abbiamo chiari i nostri obiettivi di qui ai prossimi anni, Altra Idea di Città diventerà un soggetto politico locale, si costituirà in associazione. Sui temi lavoreremo con tutte le forze in Consiglio comunale, non lo faremo solo con chi vincerà le elezioni. Non regaleremo il nostro percorso su una trattativa vecchio stampo che non ci interessa».

Diomedi, che ha ottenuto il 17,05% delle preferenze (dati non ufficiali per via dello scrutinio del seggio 79 che riprenderà domani) e Rubini, che ha raggiunto il 6,55%, si soffermano sul dato dell’astensionismo. Ieri infatti (10 giugno), l’affluenza alle urne è stata del 54,6%, in calo rispetto alle amministrative di cinque anni fa. Nel 2013 si votava due giorni, domenica e lunedì, e l’affluenza nel comune di Ancona era stata del 58,19%. Alle politiche del 4 marzo invece, l’affluenza alle urne nel capoluogo dorico è stata del 75,16%.

«Il dato dell’affluenza continua ad essere negativo, la disaffezione è totale e neanche una campagna elettorale sulle questioni più vicine ai cittadini come quelle relative alle amministrative non ha sortito effetti, anzi. Questo è il primo elemento su cui tutti, vincitori e sconfitti, dovranno riflettere» afferma Rubini. «Il dato dell’astensionismo è inquietante perché manifesta la disaffezione che i cittadini anconetani hanno rispetto alla politica anche se li riguarda da vicino. Prendo atto di questo dato, evidentemente su questo bisogna lavorare molto. Non so onestamente come perché più che battere i quartieri e le piazze, non so quale possa essere la ricetta efficace e valida per far riappropriare i cittadini dell’interesse che è dovuto alla cosa pubblica» dichiara la Diomedi.

Alle elezioni politiche del 4 marzo il Movimento 5 Stelle è risultato il partito più votato in città con il 32,27% (15.749 voti), seguito dal Partito Democratico col 26,6% (12.980 voti) e dalla Lega con 14,31% (6.984 voti). Ieri, il Movimento ha ottenuto il 16,39% e la pentastellata sembra essere comunque soddisfatta del risultato elettorale. «Sono abbastanza soddisfatta, siamo la seconda forza politica più votata in città. Abbiamo assicurato un buon risultato: avremo una compagine di consiglieri motivati, faremo un’opposizione seria ed efficace come abbiamo fatto in questi cinque anni».

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