Ancona-Osimo

Tragedia di Corinaldo, terminate le perizie dei Ris

Si è conclusa oggi la prima parte degli accertamenti condotti dagli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche all'interno della Lanterna Azzurra. Il punto sulle indagini con il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli. Potrebbe essere ascoltato il trapper Sfera Ebbasta

Il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli incontra i giornalisti

ANCONA – È terminata oggi (leggi l’articolo) la prima parte degli accertamenti condotti dagli uomini del Ris all’interno della Lanterna Azzurra, il locale dove l’8 dicembre scorso persero la vita 5 adolescenti e una mamma 39enne travolti dalla folla nel tentativo di uscire dalla discoteca. Gli inquirenti stanno scandagliando tutto il locale alla ricerca di prove anche se prevalentemente si stanno concentrano al piano terra. Le perizie disposte dalla Procura della Repubblica di Ancona sono iniziate il 21 dicembre scorso e termineranno il 12 gennaio, dopo aver effettuato controlli a 360 gradi per raccogliere ogni prova e ogni traccia utile a ricostruire l’accaduto.

La prima parte degli accertamenti, eseguita dal Ris ha avuto il duplice obiettivo: in primis accertare attraverso una serie di campionamenti l’eventuale presenza di capsaicina (attraverso i luminol) o di altre sostanze all’interno del locale in grado di causare la sintomatologia riportata da alcuni ragazzi presenti quella sera nella discoteca, come difficoltà respiratorie e lacrimazione. Un quadro sintomatologico ricorrente e refertato da alcuni ospedali ai quali si sono rivolti i feriti.

Inoltre le perizie del Ris hanno consentito una ricostruzione virtuale dell’ambiente in 3D, attraverso il laser scanner, per “congelare” lo stato interno del locale come era nell’immediatezza dei fatti. «Una attività doverosa», quella della ricostruzione in 3D, come l’ha definita il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli, «per evitare dispersione tracce utili», tanto che gli inquirenti hanno presidiato notte e giorno il locale fino all’avvio delle perizie, il 21 dicembre scorso, proprio per evitare che l’interno del locale potesse essere in qualche modo “inquinato”.
Una fotografia che sarà utile agli inquirenti per poter ricostruire, sotto diversi punti di vista, quanto accaduto quella tragica notte.

La seconda fase delle perizie, che si svolgeranno l’11 gennaio, sarà condotta dall’ingegner Costanzo Di Perna, docente di fisica tecnica ambientale presso il Dism, Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche, consulente tecnico incaricato dalla Procura della Repubblica. A Di Perna spetterà il compito di individuare i punti dove verranno effettuati i campionamenti negli impianti di areazione, ventilazione e di emissione dei fumi coreografici, oltre ad eseguire rilievi geometrici per valutare lo stato della balaustra esterna crollata sotto il peso della folla. I campionamenti interesseranno anche i frigoriferi presenti all’interno del locale. I campioni raccolti saranno consegnati sia ai Ris che dovranno verificare l’eventuale presenza di capsaicina, sia all’Arpam che eseguirà una serie di verifiche più estese.

L’ultima parte degli accertamenti sarà eseguita dal colonnello dei Carabinieri Marcello Mangione nelle giornate dell’11 e 12 gennaio prossimi e sarà volta sia al ripristino del funzionamento del gruppo elettrogeno, «trovato parzialmente spento», come ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli, sia alla verifica dei segni pittografici delle luci situate sopra le uscite di sicurezza nonché a stabilire se le porte di sicurezza fossero in condizione di funzionare.

Al vaglio della Procura, come spiega la stessa Garulli, ci sono tutte le ipotesi, nessuna esclusa. Le indagini cercheranno di definire anche le presenze effettive all’interno del locale, le autorizzazioni rilasciate per le uscite di sicurezza e non è escluso che possa essere ascoltato anche il trapper Sfera Ebbasta, anche per far luce sull’orario dello spettacolo, che da scaletta sarebbe dovuto iniziare alle 22, mentre all’una di notte l’idolo dei giovani non era ancora arrivato nel locale a Corinaldo. Al momento però, precisa il Procuratore, non ci sono ipotesi di reato per truffa. Indagini complesse che si basano oltre che sugli accertamenti anche sulle dichiarazioni rilasciate dai ragazzi presenti nel locale quella notte. Per questo il Procuratore ha chiesto una ampia collaborazione ai ragazzi e alle loro famiglie.
La bomboletta di spray urticante rinvenuta all’interno del locale è in possesso dei Ris che sta svolgendo le indagini.
Al momento nessuna novità per quanto riguarda il numero di indagati che sono ancora 10, tra proprietari e gestori del locale e il 17 enne. A seguire le indagini, molto complesse, oltre al Pm Paolo Gubinelli si è aggiunto il Pm Valentina Bavai.
«La Procura di Ancona», sotto organico dal punto amministrativo «in questo periodo è impegnata su due fronti molto significativi», ha detto il procuratore Garulli riferendosi non solo alle indagini su Corinaldo ma anche a quelle dell’omicidio di Marcello Bruzzese, fratello del pentito di mafia, freddato il giorno di Natale in un agguato a Pesaro. «Stiamo facendo del nostro meglio per impiegare risorse che abbiamo» ha concluso Garulli.

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