Ancona-Osimo

Minacciano per soldi una famiglia, due finiscono agli arresti

Saldano il debito della figlia per l'acquisto di eroina, ma poi tutto il nucleo familiare finisce nel mirino dello spacciatore e di una complice. Ieri in piazza Ugo Bassi ad Ancona il blitz della polizia e i due aguzzini finiscono in carcere per estorsione

ANCONA – Saldano il debito della figlia per l’acquisto di eroina, ma poi tutta la famiglia viene minacciata e finisce nel mirino dello spacciatore e di una complice. Poi ieri in piazza Ugo Bassi il blitz della polizia e i due aguzzini finiscono in arresto per estorsione in concorso ai danni di una famiglia italiana composta da padre, madre ed una figlia. Il fatto nasce da un debito della giovane di 150 euro con un cittadino straniero per l’acquisto di droga. Debito poi saldato dal padre della giovane donna incontrando direttamente in una pizzeria di Ancona lo spacciatore. Da quel momento in poi però ai genitori sono arrivate una serie di telefonate minacciose per ricevere ulteriori soldi. Complice del pusher anche una vecchia amica della ragazza. Anche lei chiedeva alla famiglia somme di denaro. Tutte le telefonate erano finalizzate ad ottenere altro denaro quantificabile sempre in 150 euro, nonostante il debito rivendicato fosse stato già stato estinto. In particolare, durante una conversazione del primo febbraio, l’aguzzino ha minacciato il padre dicendogli che, se non avesse pagato la somma di 150 euro, avrebbe sfigurato la faccia della figlia tanto che non l’avrebbe più riconosciuta e che avrebbe picchiato anche il suo ex ragazzo.

Tutta la vicenda è stata denunciata. Da qui il blitz della polizia. Gli agenti infatti hanno organizzato l’incontro tra le vittime e gli aguzzini in piazza Ugo Bassi. All’appuntamento presenti sia lo spacciatore sia la sua giovane complice, entrambi con l’intento di estorcere il denaro richiesto. Entrambi arrestati.

Su disposizione della Procura della Repubblica gli arrestati sono stati portati nel carcere di Montacuto e in quello femminile di Villafastiggi (Pu), a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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