Ancona-Osimo

Cresce il senso di insicurezza, i carabinieri inviano 46 nuovi militari

Sono già stati dislocati nelle 5 provincie marchigiane. Una risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini, come evidenziato dal 1° Rapporto del Censis dal quale emerge che una famiglia su tre si sente insicura nella zona dove vive

I controlli dei carabinieri (Foto: Carabinieri)
I controlli dei carabinieri (Foto: Carabinieri)

ANCONA – Più sicurezza, controllo del territorio e lotta alla criminalità. È quanto sarà possibile grazie ai 46 nuovi carabinieri giunti ieri (12 novembre) nelle Marche. Una disposizione, quella Comando Generale dell’arma, che rientra nell’ambito di un’azione di potenziamento delle 40 stazioni carabinieri regionali.
I militari, che hanno appena concluso il percorso di addestramento, sono già stati dislocati nelle 5 provincie marchigiane: 12 sono stati destinati a Pesaro e Urbino, 10 rispettivamente ad Ancona e Fermo, 9 a Macerata e 5 ad Ascoli Piceno.
Dei 10 carabinieri arrivati nella provincia di Ancona, 2 sono stati  inviati alla Tenenza di Falconara Marittima, mentre ad Ancona Brecce Bianche, Loreto, Osimo, Staffolo, Jesi, Serra De’ Conti, Fabriano e Corinaldo, ne sono toccati rispettivamente 1 per ogni stazione carabinieri.

I carabinieri alle prese con un arresto
I carabinieri alle prese con un arresto

UNA RISPOSTA AL CRESCENTE SENSO DI INSICUREZZA
Un potenziamento, quello dei Carabinieri, che riveste una grande importanza per il territorio, dal momento che permette di dare una risposta al crescente senso di insicurezza della popolazione, anche in termini di percezione. Crescono e si moltiplicano le paure dei cittadini. A dirlo sono i dati del 1° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia, realizzato dal Censis in collaborazione con Federsicurezza, dal quale emerge che una famiglia su tre si sente insicura nella zona dove vive. Secondo quanto dichiarato dal 21,5% degli italiani, la criminalità è al quarto posto tra i problemi più gravi del Paese, dopo la mancanza di lavoro, l’evasione fiscale e le tasse eccessive. Una situazione che diventa ancora più complessa quando interessa persone con redditi bassi, che hanno quindi minori possibilità di investire nell’autodifesa: per loro la criminalità rappresenta i problema più sentito (per il 27,1% della popolazione), dopo la mancanza di un lavoro.

Tra gli accorgimenti per difendersi dai ladri maggiormente adottati dagli italiani, il più utilizzato resta la porta blindata, scelto dal 66,3% delle famiglie, seguito dai  sistemi di allarme (nel 42% dei casi), da inferriate a porte e finestre (33,5%) e dalla blindatura di infissi e vetri (31,3%).
Il 30,7% delle famiglie invece ha installato una telecamera, il 19,4% ha acquistato una cassaforte e il 29% lascia le luci accese quando esce di casa.

Un quadro reso ancora più complicato dai tagli della spesa pubblica, che come una scure si abbattono anche sulle forze dell’ordine, che nel periodo 2008-2016 hanno registrato un -6,4% di investimenti sul personale e oltre 22 mila operatori in meno, specie tra gli under 45.

 

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