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Autismo: a Jesi nasce il Centro Azzeruolo, una struttura residenziale per adulti

È la prima nel suo genere in Italia e accoglierà nove pazienti dai 18 ai 35 anni. Presto altre due realtà a Pesaro e nell'ascolano. Si tratta di «un primo importante passo» ha detto Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione Sanità regionale, per dare una risposta a una patologia psichiatrica che registra numeri in crescita

Da sinistra, Maurizio Bevilacqua, Enzo Giancarli, Fabrizio Volpini, Giovanni Picchietti, Paolo Pedrolli

ANCONA – Un centro residenziale e semi residenziale dedicato agli autistici adulti di età compresa tra i 18 e i 35 anni. È quello che aprirà il 9 marzo a Jesi facendo seguito alle disposizioni regionali stabilite con la delibera di Giunta varata nel novembre 2017 (n. 1415).

La struttura è stata presentata ufficialmente questa mattina, lunedì 25, a Palazzo delle Marche alla presenza del presidente della IV Commissione Sanità regionale, Fabrizio Volpini, del consigliere regionale Pd Marche, Enzo Giancarli, del direttore dell’area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua, del direttore dell’Unità di Cure Tutelari dell’Area Vasta 2, Giovanni Picchietti e del coordinatore della Salute mentale dell’Asur, Paolo Pedrolli.

Si tratta della prima struttura residenziale di questo genere in ambito nazionale, dal momento che fornirà ai pazienti un’assistenza specifica, mentre solitamente vengono collocati in istituti assistenziali non dedicati. Il Centro Azzeruolo, così si chiama, partirà in via sperimentale e potrà accogliere fino a 9 pazienti. Inizialmente gli ingressi avverranno in maniera graduale con l’inserimento dei primi 4 pazienti, successivamente questi verranno completati fino alla capienza consentita (9 posti letto).

«In questa prima fase – spiega Giovanni Picchietti – i costi saranno a totale carico della sanità», mentre in futuro sarà prevista una compartecipazione di spesa. L’accesso alla struttura sarà regolato dall’Umea-Unità Multidisciplinare Età Adulta, che si occuperà anche di redigere i progetti dei pazienti. Al centro potranno afferire pazienti anche dalle altre aree vaste.

Fabrizio Volpini, presidente della Commissione Sanità della Regione Marche

Si tratta di «un primo importante passo», come ha sottolineato il presidente della IV Commissione Sanità regionale, Fabrizio Volpini, il quale ha anticipato che al Centro Azzeruolo faranno seguito altre due strutture residenziali nelle Marche, in modo da garantire una copertura omogenea del servizio in tutto il territorio: una è già stata individuata a Pesaro, mentre l’altra, ancora in fase embrionale, dovrà sorgere nell’area a sud della regione, con tutta probabilità nell’ascolano. Volpini ha poi posto l’accento sulla legge regionale che disciplina le disposizioni in materia di Disturbo dello Spettro Autistico (L.R: 25/2014), varata dalla precedente Giunta, che ha anticipato la legge nazionale arrivata solo un anno dopo.

La struttura residenziale, si inserisce in ambito regionale insieme ai due centri di riferimento per l’autismo, uno a Fano per l’età evolutiva e l’altro a San Benedetto del Tronto per l’età adulta. «Una sperimentazione importante – come l’ha definita lo stesso Volpini – che avrà una ricaduta delicatissima nel territorio». «La problematica dello spettro autistico – ha detto – è cambiata sul piano epidemiologico, sia in termini numerici che di modalità» e il Centro Azzeruolo si configura come una struttura che va ad intercettare un bisogno di salute in crescita.

Infatti l’autismo in Italia negli ultimi 7-8 anni è cresciuto di circa 8 volte, numero che si riflette anche nelle Marche. Un incremento dovuto sia all’affinamento dei criteri diagnostici, ampliati dall’ultima versione del Dsm (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), sia per un numero crescente di casi. Un problema importante, che come ha spiegato il presidente della IV Commissione Sanità regionale, «richiede l’attivazione di energie sul piano sociale, non solo nei confronti dei pazienti, ma anche delle loro famiglie», dal momento che la malattia investe anche i familiari.

I pazienti che accederanno alla struttura sono tutti affetti da autismo grave (di livello 3) e saranno seguiti da un’equipe composta da psicologi, psichiatri, educatori, medici, infermieri e Oss. L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo che intacca linguaggio e comunicazione, interazione sociale, creando nei soggetti che ne sono affetti interessi ristretti e stereotipati. Viene definito disturbo dello spettro autistico (Asd) poiché copre un ampia gamma di sintomi, variando di gravità in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana.

Questa prima fase di sperimentazione consentirà alla Regione di stabilire come proseguire nel progetto, determinando carichi assistenziali e tariffe che potranno essere applicate in futuro. Già dopo 8 mesi dalla sua apertura sarà realizzato un report che permetterà di avere il polso della situazione anche per quanto riguarda gli esiti dei percorsi ai quali saranno sottoposti i pazienti (tra i quali sanitari, ludici, di socializzazione).

L’utente autistico è un paziente molto particolare, come ha evidenziato il dottor Picchietti, che necessita di essere seguito anche sul territorio e non solo dentro la struttura e che richiede percorsi anche per le famiglie. Una sperimentazione avanzata, che permetterà di definire meglio le necessità assistenziali di questi pazienti, come ha evidenziato Paolo Pedrolli che ha anche annunciato un progetto ministeriale per la diagnosi precoce dell’autismo in collaborazione con i pediatri italiani.

Maurizio Bevilacqua ha infine posto l’accento sull’importanza dei servizi territoriali che ha definito come la «chiave di volta del futuro» in sanità.

La struttura, una ex casa colonica in via Roncaglia, è stata ristrutturata grazie alle risorse stanziate dalla Regione.

Il centro per l'autismo Azzaruolo di Jesi
Il centro per l’autismo Azzaruolo di Jesi

 

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